Covid a Napoli, Natale e Capodanno con il trucco: assalto ai B&B per feste private

Covid a Napoli, Natale e Capodanno con il trucco: assalto ai B&B per feste private
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 14 Dicembre 2020, 23:31 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 12:04
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Il brindisi di Capodanno? Quest’anno i napoletani lo fanno nel bed & breakfast. È già partita la ricerca della casa vacanza in città dove rifugiarsi per festeggiare alla faccia dei divieti. E sono soprattutto i più giovani che hanno dato il via alla caccia alla struttura adatta. Spesso con la complicità dei genitori. Racconta Vincenzo Mazza, responsabile del settore extra alberghiero della Confesercenti, che gestisce in proprio anche una serie di strutture: «Mi ha contattato una donna dicendo di voler riservare l’intero appartamento per la notte del 31 dicembre, ma quando io ho sottolineato che è nostro obbligo fornire alla Questura i nomi degli ospiti, mi ha spiegato che in realtà la casa serviva per il figlio e i suoi amici e ha lasciato perdere la prenotazione». Il caso non è certo unico. Spiega Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac, l’associazione Bed&Breakfast e affittacamere della Campania: «Molti dei nostri associati ci stanno segnalando l’arrivo di prenotazioni per i giorni di Natale e Capodanno da parte di persone residenti a Napoli o in provincia. A tutti sconsigliamo di accettarle: il rischio che prenotino in quattro e soggiornino in dieci è elevato. Del resto è palese che si tratta di un modo per aggirare i divieti». 

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STRETTA E CONTROLLI
Secondo le ultime disposizioni del governo, infatti, a Natale e Capodanno bisognerà tornare a casa alle dieci e saranno impossibili brindisi e festeggiamenti. Per questo c’è chi si attrezza per trovare strutture in grado di ospitare gruppi grandi e piccoli, come se il virus potesse colpire di meno che resta nella propria città. Le richieste di prenotazione si concentrano, infatti sul 24 e il 25 dicembre e soprattutto sul 31 dicembre e il primo gennaio. Raimondo B. ha una casa vacanza a Fuorigrotta e ha ricevuto la telefonata di un giovanissimo pronto a prenotare per sé e per gli amici, ma la ha rispedita al mittente: «Mi sono consigliato con i responsabili dell’Abbac e ho deciso di lasciar perdere.

Volevano prenotare in quattro, ma se poi avessero aperto le porte ad altra gente i condomini si sarebbero ovviamente ribellati chiamando la polizia e io sarei finito nei guai. No, non è proprio il caso di violare le norme». Paradossalmente gli unici a poter arrivare nel rispetto della legge sono gli stranieri, ma al momento ovviamente non se ne vedono visto che lo stop ai festeggiamenti coinvolge la gran parte dei Paesi Europei. Fioccano, invece, le prenotazioni da parte degli stessi napoletani. «Io gestisco una casa vacanza molto grande nei pressi del Duomo – racconta Mazza – un giovane ha visto l’appartamento su booking e poi è riuscito a rintracciarmi tramite google business. Mi ha detto che sarebbero arrivati in dieci. Avevano in programma di fare la spesa il 31 mattina per poi trasferirsi nel mio appartamento e restare a festeggiare fino al giorno dopo. Ho respinto la richiesta al mittente». 


SETTORE IN CRISI
Ma la tentazione di accettare lo slalom tra le norme è forte soprattutto per chi ha fatto dell’attività turistica una professione. Ci sono i proprietari, ma ci sono anche i gestori, e i giovani che provvedono all’accoglienza o alle pulizie ricavandone un piccolo compenso. È tutto un mondo travolto dalla crisi che con un micidiale effetto domino sta colpendo i proprietari per poi spazzare tutti quelli che lavorano (spesso a nero) nel settore. Eppure gran parte degli operatori sono stati esclusi dall’elenco dei destinatari dei voucher stanziati dalla Camera di Commercio di Napoli e destinati solo alle imprese ricettive con un minimo di dieci camere. «Molti gestori di imprese extra alberghiere hanno pochissime stanze e per questo sono state escluse dal beneficio. – spiega Ingenito - Eppure si tratta spesso di start up messe in campo da ragazzi che avrebbero bisogno di sostegno per poter sopravvivere a questo momento nero e poi rilanciare l’attività quando supereremo la pandemia”. Per questo l’Abbac, ha depositato al Tar Campania un ricorso, la istanza cautelare è stata discussa ieri. La sentenza arriverà nelle prossime ore. 

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