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BACOLI. Stop alla raccolta in tutti gli impianti mitili flegrei e istituito un tavolo tecnico a tutela del settore con Comune, Asl Na2 Nord e operatori: questi gli step
successivi alla emergenza epatite A conseguita alla rilevazione del genoma virale in uno stock di molluschi bivalvi allevati nel tratto marino di Punta Cento Camerelle e Punta Poggio, in commercio nel Centro Irsvem di Baia. Disposta, inoltre, dalla magistratura la distruzione della partita di mitili contaminati da virus dell’epatite A e da Norovirus. I due agenti patogeni sono stati rilevati lo scorso 24 febbraio dal Dipartimento di Prevenzione Area di Sanità animale della locale azienda sanitaria e dall’Istituto Zooprofilattico di Portici. Intanto, in attesa di conoscere l’esito del monitoraggio, sono stati sospesi pro tempore gli allevamenti installati lungo la litoranea, due a Bacoli e tre a Lucrino, uno nel lago Fusaro. Il settore dunque è fermo: cento le cooperative bloccate mentre la vendita è crollata a picco. Sulla emergenza l’attenzione delle autorità sanitaria è massima, attivate le procedure per definire la carica virale (la quantità di virus) presente nei molluschi positivi agli agenti patogeni. Immediato l’intervento del ministero della Salute, che ha indicato «di non consumare mitili in retine con il numero di riconoscimento Ce It 2 Cdm», l’Istituto Superiore di Sanità invece ha avviato una ricerca epidemiologica. I dati in ogni caso confermano che nei 32 Comuni dell’Asl Na2 Nord non c’è un picco di infezione, sarebbe confermato il trend dello scorso anno. Nonostante questo tra la gente è psicosi. Ma a cosa si va incontro consumando prodotti ittici contaminati? Il dottore Leonardo Coppola, specialista Epatologo e dirigente medico al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, ha spiegato: «Non c’è il rischio di contrarre l’epatite A se i mitili sono sottoposti a cottura per due minuti ad una temperatura di 80 gradi». L’inizio della emergenza risale a poco più di due settimane fa e per una completa valutazione bisogna attendere. «Il periodo di incubazione oscilla tra 2 e 6 settimane. L’epatite A acuta, a differenza deIla B e della C, non cronicizza e non si rischia una evoluzione verso la cirrosi – conclude il dottore Coppola - I sintomi sono ittero (colorazione gialla di cute e sclere), astenia (estrema stanchezza), feci chiare, urine molto scure, dolore in epigastrio e in ipocondrio destro». L’evolversi sanitario della emergenza, oltre al risvolto economico, è uno degli obiettivi del tavolo tecnico istituito dal Comune a salvaguardia della mitilicoltura. Il sindaco Ermanno Schiano conferma: «Stiamo attivando le iniziative necessarie per tutelare un comparto fondamentale per l’economia della città, lavorando in sinergia con i soggetti interessati al fine di fronteggiare la crisi del settore». Sulla vicenda, che si sposta sul fronte politico, interviene anche il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, Giuseppe Luongo. «Bisogna approfondire questo problema e capire cosa sia accaduto - afferma - Seguiremo attentamente l’evolversi della situazione, considerando che si tratta di un comparto importante per l’economia della città». L’aspirante primo cittadino della civica Freebacoli, Josi Gerardo Della Ragione, spiega: «Bisogna difendere uno dei pochi settori che oggi qui a Bacoli, terra martoriata da disoccupazione, ancora assicura reddito. Si comprenda cosa sia successo per quella partita di cozze contaminata». Al comitato partecipano anche il biologo dottor Franco Scamardella, il rappresentante Agci Acrital Fabio Postiglione, e il coordinatore Lega Pesca Cristofaro Costagliola.