Campania zona rossa, tutte le scuse (valide) per restare in strada: dai fiori alle dentiere

Campania zona rossa, tutte le scuse (valide) per restare in strada: dai fiori alle dentiere
di Paolo Barbuto
Martedì 9 Marzo 2021, 11:03 - Ultimo agg. 16:19
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La zona rossa ha centinaia di falle dentro le quali chiunque può infilarsi per uscire di casa. Sono tutte consentite, tutte collegate al fatto che la città del commercio resta aperta per metà, sicché c'è una scusa pronta per ogni spostamento.

Sapevamo che la prima giornata di controlli sarebbe stata difficile. Siamo andati a verificare di persona mettendoci di fianco a due pattuglie dei vigili ferme a piazza Medaglie d'Oro al Vomero, nel tentativo (impossibile) di arginare il fiume di persone che sciamava in strada in barba alle restrizioni imposte dalla nuova pericolosa esplosione della pandemia. Siamo rimasti nei pressi, senza disturbare il lavoro dei vigili, semplicemente ascoltando. 

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«D'accordo, prego, vada pure», l'agente si sposta e il ciclomotore si avvia.

Era stato appena fermato un ragazzo giovanissimo che aveva una busta attaccata al gancio della sella. Quando è stato fermato ha mostrato i documenti, in regola, poi ha tirato fuori la sua autodichiarazione e l'ha compilata pian pianino: nella busta aveva un mazzo di mimose, ha spiegato che le ha prese per la sua mamma (ma forse erano per la fidanzata) e siccome i fiorai sono aperti, uscire per comprare fiori è una delle deroghe ammesse alla zona rossa.

I vigili davanti ai nostri occhi hanno alzato la paletta almeno cinquanta volte, non hanno potuto fare nemmeno un verbale per il mancato rispetto delle norme sanitarie e della zona rossa perché ciascuno dei fermati ha offerto una delle tante spiegazioni considerate valide. Nelle parole e nei gesti di quegli uomini in divisa tanta frustrazione perché cercare di far rispettare una regola che concede mille scappatoie è impossibile. «Certo, la nostra presenza in strada forse induce un po' di preoccupazione in chi pensa di uscire solo per fare un giro, questa è l'unica consolazione», un giovane agente accetta di scambiare una parola ma poi ci chiede subito di allontanarci perché il lavoro chiama.

Davanti agli occhi degli agenti sciamano decine di persone, cane al guinzaglio. «Povere bestie, mo' saranno costrette a stare sempre per strada», sorride amaro uno dei vigili dando di gomito al collega e ripensando ai giorni drammatici del lockdown. 

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Nel nostro breve appostamento a caccia di scuse per giustificare l'uscita di casa nonostante la zona rossa, abbiamo intercettato due persone uscite per non rinviabili motivi medici (protetti dalla privacy), ci siamo imbattuti in quattro persone bisognose di medicinali in farmacia, sette che si dirigevano al negozio di fiori della piazza vomerese, due che andavano in banca, una decina almeno che annunciavano di andare al supermercato per la spesa, due che correvano dal pizzaiolo per portare margherite calde alla famiglia in attesa del pranzo e una signora di una certa età che ha spiegato a gran voce di avere urgente necessità di comprare almeno sette paia di mutande nuove perché le sue avevano i buchi, perciò era uscita di casa.

Nelle maglie dei controlli, durante la nostra permanenza, sono finiti un ciclomotore senza assicurazione e uno che avrebbe dovuto stare in garage perché sottoposto a sequestro e affidato al proprietario. Quelle contravvenzioni, salatissime, sono state staccate. Ma nessuna per la violazione della zona rossa perché è impossibile farne. 

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L'unità operativa del Vomero è quella che, da ottobre ad oggi, ha fatto il maggior numero di contravvenzioni per violazioni delle norme sanitarie: circa seicento, che rappresentano la metà dell'intero pacchetto di contravvenzioni analoghe fatte nell'intera città di Napoli. Si è trattato, fino ad ora, per la maggior parte, di sanzioni achi non indossava la mascherina nelle serate folli della movida, oppure di multe elevate dopo lo scattare del coprifuoco, di sera e di notte, quando le possibilità di trovare scuse si riducono drasticamente visto che i negozi sono chiusi.

È proprio al calare della sera che vengono fuori i tentativi di scuse più improbabili. Memorabile quello di un giovane che è stato fermato alle tre di notte ma non si è scomposto: davanti alla pattuglia della municipale ha tirato fuori dalla tasca una dentiera e ha spiegato: «È di mia zia, l'ha rotta e devo urgentemente trovare qualcuno che la ripari». Ovviamente la scusa non è sembrata valida ed è scattata la sanzione.

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