Napoli, intervento record: Daniele, 15enne salvo grazie a un cuore artificiale

Napoli, intervento record: Daniele, 15enne salvo grazie a un cuore artificiale
Giovedì 23 Dicembre 2021, 17:54
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A pochi giorni da Natale, Daniele può tornare a casa con un cuore che ricomincia a battere con la forza necessaria a un adolescente. Con distrofia muscolare di Duchenne, patologia neuromuscolare degenerativa e una cardiomiopatia dilatativa ipocinetica, il ragazzo di 15 anni, è stato sottoposto il 21 novembre ad un intervento cardiochirurgico, per l'impianto di un cuore artificiale permanente di terza generazione.

La storia di Daniele, col sogno di diventare uno chef, è quella di un intervento che il centro clinico NeMO Napoli, di cui è paziente, e la UOSD - Unità operativa semplice dipartimentale - di assistenza meccanica al circolo e dei trapianti nei pazienti adolescenti dell'ospedale Monaldi, definiscono «rivoluzionario e reso possibile da un incredibile lavoro di squadra».

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Da maggio, l'équipe di NeMO ha preso in carico Daniele avviando trattamenti farmacologici mirati.

Tra questi, anche un farmaco off-label per età pediatrica. Questo approccio ha permesso di mantenere il più possibile stabile il quadro clinico. All'avanzare della cardiomiopatia però gli specialisti sono stati concordi: l'unica possibilità era un delicatissimo intervento chirurgico, con l'inserimento di un dispositivo di assistenza meccanica al circolo L-VAD (ventricular assist device).

«A poco più di un anno dall'avvio del centro NeMO Napoli, l'esperienza di Daniele ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta - evidenzia Alberto Fontana, presidente NeMO - e la capacità di continuare a lavorare insieme, ponendo la persona al centro di un progetto di cura condiviso, è più che mai determinante». Vista la giovane età, si è deciso per un device di terza generazione “Heart mate 3”, che permette la garanzia di funzionamento per un tempo molto più lungo. La tecnica di installazione ha considerato la quotidianità del ragazzo, legata a una sedia a rotelle, studiando la modalità più corretta per evitare situazioni quali il decubito. Le distrofie muscolari sono patologie neuromuscolari e degenerative ma, grazie ai progressi nelle cure cardiache e respiratorie, l'aspettativa di vita sta aumentando notevolmente. In Campania sono quasi 4 mila le persone con una malattia neuromuscolare, circa 2mila con distrofie muscolari.

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