Per due settimane si cura con degli antinfiammatori, ma muore mentre è ospite di un bed & breakfast. Sei medici sono indagati dalla Procura di Torre Annunziata per la morte di Domenico Del Duca, 48 anni, autotrasportatore di Torre del Greco attualmente disoccupato, deceduto una settimana fa in una struttura ricettiva di via Plinio a Pompei. Una vicenda molto particolare, quella del 48enne, che è stato più volte costretto a richiedere il consulto del suo medico di base e l'intervento del 118 che non avrebbero mai valutato l'opzione del ricovero in ospedale, nonostante accusasse sintomi preoccupanti.
«Faccia il tampone per escludere si tratti di Covid» era stata l'unica indicazione univoca arrivata da tutti i medici con i quali avrebbe avuto contatti Del Duca.
Il decesso sarebbe avvenuto in seguito ad una forte crisi respiratoria, che avrebbe causato l'arresto cardiocircolatorio prima dell'intervento dell'ennesima ambulanza. Lunedì 18 gennaio scorso, i medici del 118 arrivati al bed & breakfast di Pompei per provare a soccorrerlo non avevano potuto far altro che constatare la morte del paziente. Ma il calvario del 48enne è durato oltre due settimane, hanno raccontato i suoi familiari nella dettagliata denuncia presentata all'autorità giudiziaria. E il loro sospetto è che si tratti di un caso di malasanità legato all'emergenza Covid, che spesso spinge i medici a sconsigliare i ricoveri in ospedale se non strettamente necessari, come probabilmente poteva essere per il 48enne.
Si parte dal 3 gennaio, quando Del Duca si trova ancora a Torre del Greco e contatta il suo medico curante spiegando di aver accusato alcuni dolori alla spalla. La prescrizione era quella del semplice riposo accompagnato da alcuni antinfiammatori. La situazione non era migliorata, e alcuni giorni dopo il 48enne ha nuovamente contattato il medico che, viste le precauzioni imposte per evitare i contagi da Covi-19, avrebbe lasciato solo una ulteriore prescrizione di farmaci da ritirare. Si arriva al 12 gennaio, quando l'ennesimo consulto medico spinge Del Duca ad effettuare anche una radiografia al torace. Al dolore alla spalla, infatti, si è aggiunto qualche problema respiratorio, anche se non compaiono altri sintomi riconducibili al Covid. Dagli esami clinici viene riscontrata una bronchite, che suggerisce al 48enne di lasciare la sua abitazione di Torre del Greco nella quale erano in corso alcuni lavori per raggiungere una struttura ricettiva di Pompei, lontano da polveri ed eventuali altri contatti.
Le condizioni cliniche, però, non migliorano e proprio mentre si trova ospite a Pompei il 48enne chiede più volte l'intervento del personale del 118 per alcuni problemi respiratori. Dopo il medico della mutua, arriva il secondo suggerimento del tampone, anche se non ci sono ulteriori sintomi riconducibili ad una infezione da coronavirus.
La saturazione del sangue era nella norma, scrivono i familiari in denuncia, ma al paziente viene consigliato l'ausilio di una bombola di ossigeno. «Aveva chiesto il ricovero in ospedale, ma i medici non l'hanno ritenuto necessario» dicono i familiari della vittima. Passano due giorni, la situazione sembra stabilizzarsi, quando all'improvviso Domenico Del Duca accusa una crisi respiratoria che non gli lascia scampo. Dopo la denuncia, la Procura di Torre Annunziata ha avviato un'inchiesta per capire se il 48enne potesse essere salvato, se fosse opportuno ricoverarlo nei giorni precedenti oppure se i medici abbiano fatto tutto il necessario, applicando i protocolli medici vigenti.