Dubai, l'ex Eden di latitanti di camorra dopo l'estradizione di Mauriello e molti altri

Dubai, l'ex Eden di latitanti di camorra dopo l'estradizione di Mauriello e molti altri
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 19 Giugno 2022, 08:26 - Ultimo agg. 21 Giugno, 05:27
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Il paradiso perduto. Addio Dubai, terra promessa per milionari, sceicchi, ma anche latitanti e fuggitivi alla ricerca di un porto franco di libertà. Fine della corsa per il super-ricercato Raffaele Mauriello, nome che ai più potrebbe dire poco, ma che invece spiccava nella lista dei most wanted dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale italiana perché accusato di omicidio e di associazione camorristica aggravata dalla finalità del narcotraffico internazionale. Dieci mesi fa venne arrestato nella capitale emiratina, e ieri per lui ieri è arrivata la brutta notizia: le autorità del Paese del Golfo hanno avviato le pratiche che dispongono la sua estradizione in Italia.

Una svolta decisiva, frutto della determinante visita del Guardasigilli, Marta Cartabia, che nel marzo scorso - dopo ben tre tentativi italiani andati a vuoto relativi alla richiesta di trasferire un altro signore della droga napoletano che aveva trovato rifugio negli Emirati Arabi Uniti, Raffaele Imperiale - decise di incontrare proprio a Dubai il suo omologo, riuscendo così a sbloccare una trattativa tra governi che sembrava essersi arenata in una palude burocratica.
Una battaglia vinta per la legge. Per anni gli Emirati hanno nicchiato, fingendo di non accorgersi che la loro capitale si stava trasformando nel buen retiro di boss e criminali pericolosissimi, che peraltro continuavano a delinquere sentendosi protetti dallo scudo dell'assenza di un accordo internazionale per l'estradizione.

Vittoria decisiva, vinta tuttavia solo a metà: già, perché l'accordo vigente tra Italia ed Emirati consente l'estradizione solo per reati riconducibili all'associazione mafiosa, agli omicidi e al traffico di droga, non prevedendo invece altre fattispecie, a cominciare dall'associazione esterna in concorso mafioso. È il caso, ad esempio, che riguarda l'ex parlamentare Amedeo Matacena, figlio dell'omonimo imprenditore calabrese noto per aver dato inizio al traghettamento degli scafi nello Stretto di Messina: nonostante sia ancora ricercato dalla giustizia italiana, Matacena gira ancora per le strade di Dubai da uomo libero, sebbene restino in vigore due accordi bilaterali di estradizione e di assistenza giudiziaria, firmati ad Abu Dhabi nel 2015 ed entrati in vigore nell'aprile 2019.

Manca ancora un passo a stanare non pochi ricercati dalla giustizia italiana, ma è già tanto che si sia intanto riusciti a sgretolare quel primo muro di gomma che proteggeva pericolosi latitanti di mafia.

Su questo fronte va dato atto alla caparbietà dei magistrati della Procura di Napoli, e all'ormai ex procuratore Gianni Melillo, nell'aver svolto un pressing determinante su via Arenula, per quel che riguarda i ricercati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea.


E dunque, per Mauriello presto arriverà un biglietto di sola andata per il rientro in Italia, dove lo aspetta una lunga trafila giudiziaria. Protagonista diretto della ultima faida di Scampia, affiliato al clan degli Amato-Pagano, O' Chiatto, come veniva chiamato negli ambienti della mala napoletana il 33enne, era ricercato dal settembre 2018. Deve rispondere di omicidio ed associazione mafiosa e finalizzata al traffico di stupefacenti.

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Il 14 agosto scorso, grazie a indagini della Squadra Mobile di Napoli diretta da Alfredo Fabbrocini, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e in collaborazione con l'Interpol e la polizia degli Emirati, Mauriello venne arrestato mentre si godeva la vita tra lussi ed eccessi a Dubai. Una latitanza dorata. Poco prima stessa sorte era toccata al suo socio in affari, Raffaele Imperiale, considerato uno dei più potenti broker del narcotraffico internazionale.

La notizia dell'avvio dell'iter per l'estradizione ha di Mauriello è stata confermata ieri dal ministero della giustizia. All'arrivo in Italia, il latitante sarà preso in consegna dal personale della Polizia Penitenziaria presso gli uffici della Polizia di frontiera di Roma Fiumicino per essere trasportato nell'istituto di detenzione. «L'estradizione di Mauriello segue a breve distanza - viene spiegato in una nota - l'espulsione verso l'Italia del narcotrafficante Raffaele Imperiale, rafforzando così il segnale di svolta nei rapporti di collaborazione tra il nostro Paese e gli Emirati Arabi Uniti».

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