Napoli, ennesima aggressione a un autista Anm: «Insulti e sputi in faccia»

Lo sfogo della vittima: ormai non serve più nemmeno denunciare

Bus Anm
Bus Anm
di Antonio Folle
Venerdì 1 Marzo 2024, 17:47 - Ultimo agg. 23:51
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Prima l'alterco, poi la pesante aggressione verbale e infine gli sputi in faccia. Ieri mattina l'ennesimo conducente di Anm è stato al centro di un nuovo episodio che vede coinvolti i lavoratori della partecipata del Comune di Napoli e gli automobilisti indisciplinati che ormai sembrano aver smarrito qualsiasi freno inibitorio.

Il fatto, come ha denunciato l'Unione Sindacale di Base, si è verificato intorno alle 10.30 a via Leopardi, nel quartiere di Fuorigrotta, a pochissima distanza proprio dalla sede centrale dell'azienda di trasporto pubblico. Motivo della contesa la richiesta, da parte del conducente del bus, di spostare l'autoveicolo parcheggiato proprio nel bel mezzo della fermata e consentire la salita e la discesa dei passeggeri in sicurezza e secondo le prescrizioni del Codice della Strada.

Una richiesta legittima che, però, si è scontrata con la prepotenza dell'automobilista che non solo non ha spostato il mezzo, ma ha violentemente insultato il lavoratore, concludendo la sua "performance" con uno sputo che ha colpito in pieno il viso dell'autista.

Una umiliazione in piena regola a cui hanno assistito con sgomento i passeggeri che in quel momento si trovavano a bordo dell'autobus e che non è ulteriormente degenerata solo grazie al sangue freddo del lavoratore che non ha reagito all'aggressione. L'episodio denunciato dai sindacalisti dell'Usb è solo uno dei tanti episodi quotidiani che si verificano sulle strade cittadine e che dovrebbero aprire una seria riflessione su futuro di una professione, quella del conducente di autobus, sempre più difficile a causa del traffico caotico e delle continue violenze che si registrano sulle strade cittadine.

E non è nemmeno la prima volta che i lavoratori Anm denunciano il parcheggio selvaggio sulla fermata "incriminata" che si colloca a poca distanza non solo dalla sede principale dell'Azienda Napoletana Mobilità, ma anche di una sede distaccata della Polizia Municipale. Le segnalazioni per via gerarchica e i post di denuncia sui social, però, non sembrano aver sortito alcun effetto dal momento che, ormai, lasciare il proprio veicolo negli spazi destinati alla fermata degli autobus sembra essere diventato un sorta di diritto acquisito da parte di molti indisciplinati automobilisti.

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Luca - nome di fantasia - subito dopo l'aggressione e gli sputi ha deciso comunque di portare al termine i suo servizio, sia pure notevolmente scosso a causa dell'accaduto. Il lavoratore, sempre secondo quanto riporta l'Usb, non denuncerà l'aggressione subita alle Forze dell'Ordine. In caso di controversia giudiziaria, infatti, l'autista sarebbe costretto a pagare personalmente le spese legali. Un danno che rischia di unirsi alla beffa. 

«La fermata autobus nei pressi della quale è avvenuto l'episodio - afferma Marco Sansone dell'Esecutivo Confederale Regionale USB Campania - è una delle tante fermate ANM su cui gli autisti non riescono a permettere la salita e la discesa dei passeggeri in sicurezza, secondo le norme del Codice della Strada, a causa dell'inciviltà di chi parcheggia le proprie auto private come ritiene opportuno, infischiandosene delle difficoltà degli autisti degli autobus e dei passeggeri. È paradossale che anche quella fermata, oggetto di sosta selvaggia quotidianamente, posta proprio dinanzi alla Direzione ANM e vicinissimo alla sede della Polizia Municipale di Fuorigrotta, non abbia mai visto l'intervento né di un responsabile aziendale, né tanto meno degli agenti della municipale, costringendo gli autisti a cavarsela da soli, o non effettuando la fermata, oppure effettuandola in modo pericoloso per l'incolumità dei passeggeri - continua Sansone. L'autista aggredito, purtroppo, ha già subito aggressioni simili in passato che ha prontamente denunciato, ma che lo hanno portato ad affrontare processi che hanno avuto per lui un costo economico non facile da gestire, senza che l'ANM si costituisse mai parte civile, motivo per cui stavolta ha deciso di non denunciare l'accaduto alle autorità, ma solo di raccontare ai colleghi la sua desolante umiliazione. Quella fermata - ha poi concluso Sansone - tenendo conto della posizione simbolica che ha nel caso in cui l'ANM non riesca a tutelarla, va definitivamente soppressa per manifesta incapacità di garantire lavoratori e passeggeri».

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