Espianto di organi a Napoli, per la prima volta prelevati polmoni

Il team di Servillo esegue l'intervento

L'equipe di Servillo
L'equipe di Servillo
di Ettore Mautone
Sabato 25 Febbraio 2023, 09:49 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 10:23
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Espianto multiorgani l'altra notte nella rianimazione del Policlinico Federico II: per la prima volta l'equipe di anestesisti guidata dal primario Giuseppe Servillo è riuscita a salvare anche i polmoni, organi che nelle complesse manovre di ventilazione forzata del donatore raramente si riesce a tenere indenni.

«Operazione questa volta invece riuscita in pieno - spiega Servillo, Ordinario di Anestesia e rianimazione - il mio team ha svolto un esemplare lavoro di equipe nell'unico intento di compensare, per quanto possibile, il dolore di una morte con la donazione di vita e speranza ad altre persone in lista di attesa per avere un nuovo organo al posto di quelli logori e danneggiati con cui sono costretti a convivere spesso per anni.

Con l'aiuto di uno psicologo, il dottor Carmine Iacovazszo, coordinatore locale della mia rianimazione, siamo riusciti a stabilire un sincero rapporto di fiducia con i familiari della persona che, ancora abbastanza giovane, è stata purtroppo colpita da una gravissima emorragia cerebrale».

L'accertamento della morte cerebrale è iniziato alle 13,30 del 22 febbraio: dopo il via libera alla donazione e le 6 ore di osservazione il primo taglio della cute è avvenuto alle 4,30 del mattino del 23. I polmoni del paziente, nonostante si trattasse di un fumatore, erano perfetti. I polmoni sono stati prelevati da una equipe di chirurghi di Padova, il cuore è stato affidato a camici bianchi di Bologna, i reni sono rimasti al Policlinico che per i trapianti è attrezzato solo per quest'organo. Anche le cornee sono rimaste a Napoli affidate alla banca degli occhi del Pellegrini. Infine il fegato è stato prelevato dai chirurghi trapiantatori del Cardarelli. «È successo tutto in poche ore ma lunghe e complesse da gestire - racconta Servillo - dalla fase di accertamento di morte encefalica passando per l'osservazione di un giovane paziente che aveva manifestato in vita la volontà di donare gli organi. Da subito c'è stata grande sintonia tra la famiglia e la nostra equipe medica ed infermieristica per rispettare la volontà del paziente deceduto». Alle 4 di giovedì si è dato avvio al prelievo degli organi. Grazie al supporto del Centro regionale trapianti è stato possibile coordinare l'intervento di diverse equipe provenienti da tutta Italia. «Per una serie di problematiche (infettivologiche o da trauma) legate alla protratta ventilazione meccanica o semplicemente a causa delle patologie preesistenti dei pazienti in rianimazione, la donazione dei polmoni - spiega ancora Servillo - raramente riesce.

Il rapporto della disponibilità media degli organi è di 150 reni, 50 fegati e solo 2 o 3 polmoni. È stato un lavoro complesso e queste ore sono state per tutti molto impegnative ma anche di grande soddisfazione. Un evento che ci ricorda l'importanza della donazione consapevole e di quanto dobbiamo lavorare nella direzione di una comunicazione sempre corretta e trasparente».
A far parte del team di Servillo Carmine Iacovazzo (coordinatore locale a cui spetta il primo contatto con la famiglia della vittima coadiuvato da uno psicologo), Antonio Iorio, Maria Vargas e Annachiara Marra. Quella che si è occupata del prelievo multiorgano ha visto impegnati oltre a Iacovazzo, Federica Viti e Flavia Cianciulli. Per sensibilizzare alla donazione di organi e tessuti la Regione conta su un Servizio di divulgazione e comunicazione diretto da Mariarosaria Focaccio che agisce in partnership con il coordinamento delle associazioni di volontariato "Ancora Insieme". Al Policlinico nei primi 2 mesi dell'anno sono stati eseguiti 5 trapianti di rene ad opera del professor Troisi di cui 2 con prelievo da vivente per via robotica. Procedura effettuata in Campania solo al Policlinico di Napoli.
 

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