Flashmob di medici e infermieri al Cardarelli contro le aggressioni

I pronto soccorso sotto assedio in Campania

La protesta al Cardarelli
La protesta al Cardarelli
Venerdì 12 Gennaio 2024, 12:53 - Ultimo agg. 13:04
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«Colpire il personale sanitario vuol dire colpire se stessi». Lo ha detto il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, nel corso del flash mob di medici e infermieri dell'ospedale Cardarelli promosso dalla Uil e dalla categoria Uil Fpl a seguito degli episodi di violenza che si sono verificati nei pronto soccorso in queste ultime settimane. «È sicuramente - secondo Sgambati - una cosa inaccettabile, ecco perché in tutta la regione stiamo provando a ricostruire un terreno di iniziativa che serve non solo a tutelare le lavoratrici e i lavoratori ma anche i cittadini. C'è bisogno di inasprire le pene e bisogna aumentare gli organici».

«Vanno bene come prima risposta - ha precisato Sgambati - i drappelli di polizia, ma vanno estesi perché c'è bisogno di una forte capacità di interdizione alla violenza.

La Prefettura ha preso decisioni per noi assolutamente condivisibili, ma non bastano. Ci vogliono organici adeguati perché è la loro carenza l'elemento che crea grandi disfunzioni. Dopo due anni di emergenza Covid, il personale sanitario non si può permettere un attacco come questo, che purtroppo, a inizio anno, è stato deleterio e inaccettabile».

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«Il Covid - ha affermato Nicola Di Donna, segretario generale Uil Fpl Napoli e Campania - avrebbe dovuto insegnare che nella sanità si doveva investire. Bisogna riaprire i pronto soccorso chiusi per il Covid, punire i responsabili delle violenze e porci il problema di come tutelare quelle persone che sono in attesa per molte ore per avere notizie dei propri congiunti. Vanno creati all'interno dei pronto soccorso dei filtri e va incrementato il personale per contrastare gli episodi di violenza e dare ai cittadini un servizio degno di un paese civile».

 

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