Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri, si tratta di crediti che alcuni anni fa le quattro aziende avevano ceduto un'altra società la quale era riuscita a farseli pagare sempre attraverso dei decreti ingiuntivi.
Un'operazione riuscita sfruttando le lacune presenti nella contabilità dell'ente pubblico: forniture di siringhe, di apparati per la rilevazione della pressione sanguigna e anche esami diagnostici, tra l'altro, pagati dall'Asl che non era in grado di verificare se i debiti erano stati o meno onorati. Nei confronti delle quattro società, e dei loro legali rappresentanti, la sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip anche un sequestro di beni «per equivalente» di sei milioni di euro.