Forze dell'ordine, è bufera:
concorsi sospetti su 9 selezioni

Forze dell'ordine, è bufera: concorsi sospetti su 9 selezioni
di Mary Liguori
Venerdì 16 Dicembre 2016, 08:35 - Ultimo agg. 14:49
3 Minuti di Lettura

È uno scenario da «concorsopoli» quello che emerge dalla maxi-inchiesta sulle prove pubbliche per l'acceso alle forze dell'ordine. Sono nove i concorsi sui quali la procura di Napoli indaga per sospette irregolarità. Oltre al concorso annullato dal capo della polizia Franco Gabrielli, e alla prova per aspiranti agenti della Penitenziaria per la quale nove persone sono state arrestate nei mesi scorsi, al vaglio del pool partenopeo reati contro la pubblica amministrazione, ci sono altri sette concorsi.

I «posti» in palio erano in tutto 11.463, banditi tra il luglio del 2015 e il maggio del 2016. Allievi marescialli del ruolo ispettori dell'Arma, carabinieri in ferma breve, ferma quadriennale nell'Esercito, nella Marina Militare, nella Capitaneria di Porto e nell'Aeronautica. Allievi marescialli della guardia di finanza: la procura di Napoli, sezione diretta dall'aggiunto Alfonso D'Avino, fascicolo a firma del pm Stefania Buda, getta un'ombra sui concorsi che formeranno i futuri esponenti delle forze dell'ordine. Tra i dubbi dei ricorrenti, tanti coloro che si sono rivolti al Tar perché si sentivano esclusi dalle prove senza una ragione, e il sospetto di un sistematico ricorso all'«aiutino», ci sono ventiquattro decreti di perquisizione che hanno interessato altrettante persone coinvolte a vario titolo in quello che gli inquirenti sospettano sia stato un continuato ricorso all'illecito per vestire la divisa di chi dovrà rappresentare la legalità. I reati ipotizzati vanno dall'induzione indebita a dare o promettere utilità, alla concussione e alla corruzione per istigazione, contestati in concorso e in continuazione. L'indagine ha preso le mosse dall'inchiesta che ha coinvolto il generale dell'Esercito in pensione, Luigi Masiello, per le presunte ingerenze nei concorsi per i militari e si è allargata a macchia d'olio. Due giorni fa, il clamoroso e inedito annullamento della prova per gli allievi agenti di polizia deciso da Gabrielli proprio per presunte irregolarità. Lo stop del capo della polizia al concorso per la selezione di 559 futuri agenti è solo la punta di un iceberg. I test sotto accusa si tennero nel mese di maggio. Due mesi dopo, la procura di Napoli aveva già aperto il fascicolo che ha portato, dal luglio scorso ad oggi, a ventiquattro iscrizioni sul registro degli indagati per diversi esponenti dell'Esercito e della Finanza e per i gestori di centri specializzati nella preparazione dei giovani che intendono candidarsi ai test per le selezioni pubbliche.

Documenti, computer, pen drive, telefoni cellulari, supporti informatici, carte di identità E ancora documentazione inerente i concorsi pubblici come i provvedimenti di nomina delle commissioni o delle persone deputate a svolgere un ruolo nelle procedure di selezione e nella redazione delle graduatorie di merito.

Gli accertamenti del Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli nel corso della primissima fase investigativa hanno indotto il pm a ritenere che ci siano «fondati motivi» per sospettare che i concorsi siano stati in qualche modo viziati.

Continua a leggere sul Mattino Digital

© RIPRODUZIONE RISERVATA