Gabriele, l'Appello conferma la condanna per molestie

Gabriele, l'Appello conferma la condanna per molestie
di Ferdinando Bocchetti, Leandro Del Gaudio
Sabato 21 Novembre 2015, 00:30 - Ultimo agg. 2 Novembre, 15:13
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«Non è andata bene in appello, andrà meglio in Cassazione, vedrete, never give up! Io non mi arrendo mai!».



Mostra una buona dose di ottimismo, l'ex assessore regionale Corrado Gabriele. Al suo profilo facebook affida uno sfogo che è anche un incitamento a se stesso e quanti gli sono stati vicino in questi mesi. Non è andata bene per Corrado Gabriele, che giovedì scorso è stato condannato a tre anni e dieci mesi per alcune presunte molestie che sarebbero state riservate alle due figlie della sua ex moglie, in un periodo in cui vivevano sotto lo stesso tetto.



Una storiaccia culminata in una indagine coordinata dal pm Giusy Loreto, che ottiene in primo grado la condanna a quattro anni e tre mesi. Pochi giorni fa, la sentenza di condanna è stata confermata, con un parziale sconto di pena: tre anni e dieci mesi, dicono i giudici della seconda sezione di Corte di appello. Resta la carta del ricorso per Cassazione, l'ultima battaglia per scongiurare un verdetto definitivo per l'ex assessore di Palazzo Santa Lucia. Una vicenda amara, che scava nel vissuto familiare in cui ha vissuto per un certo periodo di tempo lo stesso Gabriele. Alla pronuncia della sentenza emessa qualche giorno fa, hanno assistito anche i difensori di parte civile, vale a dire le due ragazze che hanno denunciato l'imputato. Erano presenti in aula e hanno ricevuto con soddisfazione la conferma della condanna di Corrado Gabriele, accanto al loro padre. Un processo per molestie, in cui è proprio la testimonianza resa in aula dalle due ragazze ad aver svolto un ruolo decisivo. Sguardi ritenuti lascivi, attenzioni insistenti sarebbero stati riservati dall'uomo nel periodo della convivenza con la ex compagna e le sue figlie. Per lungo si è scavato sull'intreccio familiare, tanto da convincere i giudici a condannare Corrado Gabriele in primo e in secondo grado.



Eppure Gabriele ha sempre respinto le accuse delle due ragazze: «La gente che mi conosce - ha sempre spiegato il politico - sa chi sono e di che pasta sono fatto, sa che sono lontano dalle condotte che mi vengono contestate e sono sicuro di riuscire a dimostrare la mia innocenza», aveva detto dopo il rinvio a giudizio. Oggi c'è una condanna in appello, il rischio che la sentenza diventi definitiva e la speranza dell'accoglimento di un ricorso per Cassazione.
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