Giancarlo Siani, Forcella proietta la legalità: il via con il film Fortapasc

«La nostra presenza a Forcella è la testimonianza di un impegno mai venuto meno sui temi della legalità»

Forcella proietta la legalità
Forcella proietta la legalità
di Giuliana Covella
Mercoledì 8 Marzo 2023, 11:00 - Ultimo agg. 9 Marzo, 07:15
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«Questo è il racconto della mafia in modo originale, perché la racconta dalla parte degli sconfitti. Quando parli e fai vedere ai ragazzi la storia di un giovane che voleva fare il giornalista, lo faceva bene ed è stato ucciso, per loro c'è poco da fare: scelgono la strada dell'antimafia perché è un racconto vero, quello di una vita interrotta in modo così brutale e violento». Così Paolo Siani ha ricordato il fratello Giancarlo Siani, a margine del primo appuntamento di Fore o'cinema, il cineforum dei giovani per i diritti e per la legalità promosso da Uil Campania, Uil Scuola, Unione Italiana Immigrati, Adoc nazionale (Associazione per l'orientamento e la difesa dei consumatori) in collaborazione con l'Associazione Annalisa Durante, la Fitel Nazionale (Federazione Italiana Tempo libero di Cgil Cisl Uil) e l'Uniat (Unione nazionale Inquilini, Ambiente e Territorio), che affronta sette tematiche diverse per rispettivi film che verranno proiettati a Forcella per gli studenti di istituti superiori e licei di Napoli. Legalità, lavoro, accoglienza e integrazione dei popoli, diritti umani e civili gli argomenti delle proiezioni, di cui ieri c'è stata la prima con Fortapasc.

Subito dopo si è svolto il dibattito moderato da Camilla Iovino, segretaria regionale Uil Campania, con la partecipazione di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, Mario Morcone, assessore regionale alla legalità, Anna Rea, presidente Adoc nazionale. A introdurre i lavori Roberta Vannini, segretaria generale Uil Scuola Campania e Giuseppe Perna, presidente Associazione Annalisa Durante. 

Un giovane di 26 anni, con gli occhialini e lo sguardo acuto, che portava sempre con sé penna e taccuino.

E che, soprattutto, scriveva i suoi articoli per amore della verità. Guardando quel giornalista gli studenti del Serra, Della Porta e Elena di Savoia-Diaz hanno tenuto gli occhi fissi sullo schermo dal primo all'ultimo minuto del film Fortapasc, pellicola del 2009 diretta da Marco Risi in cui si racconta la storia di Giancarlo Siani, il cronista del Il Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. Un esempio per le decine di studenti che ieri pomeriggio hanno gremito la sala della biblioteca intitolata ad Annalisa Durante a Forcella. E a ricordare la 14enne, anch'essa vittima dei clan, è il papà Giovanni: «Da 19 anni sto assistendo al cambiamento di questo quartiere, ma dobbiamo aiutare soprattutto i ragazzi che ne hanno più bisogno, quelli che io chiamo "e malament", loro devono far cambiare questa città». 

 

A inaugurare l'iniziativa della Uil il segretario nazionale Bombardieri: «La nostra presenza a Forcella è la testimonianza di un impegno mai venuto meno sui temi della legalità. Giancarlo Siani parlava di camorra ma anche di lavoro, di sicurezza, delle grandi lotte, delle aziende che purtroppo il Mezzogiorno ha perso». «La testimonianza di un impegno continuo su questi temi - ha aggiunto - di cui però oggi si parla poco, anzi si parla di autonomia differenziata. La nostra presenza è per sottolineare che c'è un'organizzazione sindacale, una città, una realtà che invece grida giustizia».

«Siamo nel cuore di Forcella, come in altri quartieri di Napoli, per coniugare una grande presenza culturale ai temi dei diritti e dell'integrazione, perché lo sviluppo può partire soprattutto da questa condizione - ha ribadito Sgambati - la Uil è un sindacato che vuole stare con le persone, proviamo a svolgere questa funzione non solo nella nostra rappresentanza normale, delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, ma in particolare pensando alle nuove generazioni». 

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«Siamo impegnati per far crescere una cultura della legalità - rimarca Rea - come in questo quartiere dove c'è sempre stato l'impegno della famiglia di Annalisa. Ricordo quando morì e organizzammo una manifestazione con migliaia di lavoratori. Da quella iniziativa tutta la Napoli sana si batte per far crescere una cultura per la libertà e l'autodeterminazione tra i ragazzi». Per Morcone «la componente giovani è strategica rispetto al contrasto alla criminalità, specie per costruire un futuro che sia fatto di rispetto delle regole e della legalità». 

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