Hooligan tedeschi, il pm accusa: «Un clima di terrore per devastare Napoli»

Immagini al setaccio, 400 identificati tra i supporter del Francoforte

I tifosi del Francoforte che devastano Napoli
I tifosi del Francoforte che devastano Napoli
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 17 Marzo 2023, 23:56 - Ultimo agg. 18 Marzo, 16:32
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Non ha dubbi la Procura di Napoli, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini. Non ha dubbi nel parlare di «furia» esercitata da centinaia di persone, che viene scatenata contro ogni oggetto, contro ogni persona e in qualsiasi luogo, al punto tale da arrecare «il danneggiamento di suppellettili», il ferimento di uomini in divisa che stavano solo provando a mantenere l’ordine. Un vero e proprio «clima di terrore», che spinge la Procura partenopea a formulare un’accusa su tutte: «Devastazione», a proposito di quanto accaduto nella centralissima piazza del Gesù lo scorso 15 marzo, a poche ore di distanza dal match vinto dal Napoli contro l’Eintracht di Francoforte. 

Inchiesta in corso, l’accusa di devastazione viene vibrata nella richiesta di convalida degli arresti a carico di due cittadini tedeschi. Sono finiti in carcere subito dopo gli scontri, sono reclusi nel carcere di Poggioreale e questa mattina dovrebbero essere tradotti dinanzi al giudice per la covalida degli arresti. Non ha dubbi il pm Stella Castaldo, magistrato in forza al pool reati da stadio (coordinato dall’aggiunto Sergio Amato e rappresentato anche dai pm De Falco e De Simone), nel puntare l’indice contro due cittadini tedeschi finiti in cella. C’è la richiesta di convalida degli arresti e di emissione di una misura cauetelare in carcere a carico dei due cittadini tedeschi.

«Furia devastatrice e clima di terrore», scrivono i pm che sono alle prese anche con altre posizioni, sempre a proposito dai soggetti finiti in manette nelle convulse fasi di tafferugli e tensione che hanno avuto come teatro le strade e le piazze di Napoli. Viene infatti chiesto il carcere anche per Diego Iaquinangelo e Antonio Orefice, identificati come presunti responsabili di possesso di oggetti atti ad offendere in occasione di una manifestazione sportiva, mentre si attende l’esito della direttissima per G.C., arrestato in via Medina per un presunto lancio di un sanpietrino contro il bus che trasportava tifosi; e per altri due indagati, un italiano (si chiama Verolla) e un cittadino tedesco, entrambi arrestati per la violenza esercitata ai danni di poliziotti messi a presidiare la zona del lungomare.

Ma non è tutto. 

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Al lavoro gli uomini della Digos (guidato dal primo dirigente Antonio Bocelli), si scava nelle immagini, nel tentativo di dare un volto agli incappucciati che hanno messo Napoli in assedio. Al momento sono circa 400 i soggetti identificati, una buona parte di quelli che erano presenti a Napoli, nella strana missione partenopea dei supporter tedeschi. Ricordate il caso? Bloccata la vendita di ticket per i tifosi residenti a Francoforte, sono calati comunque in massa dalla Germania. E lo hanno fatto in ossequio a una logica di violenza fine a se stessa. Sono black block del tifo violento, in questo caso gemellati con quelli dell’Atalanta a cui era stato vietato l’accesso allo stadio Maradona appena pochi giorni prima, vale a dire lo scorso sabato 11 marzo. Un assalto organizzato, studiato secondo modi e tempi definiti a tavolino, in uno scenario in cui ora si punta a identificare il grosso dei facinorosi. Al setaccio degli inquirenti, non solo video e immagini napoletane, ma anche eventuali riscontri ricavati a Salerno e in altre città d’Italia usate come scalo per organizzare la spedizione all’ombra del Vesuvio. 

E non è tutto. Al centro di un probabile processo per devastazione, anche il prequel degli scontri napoletani. È il capitolo che rimanda alle chat captate dalla Digos nei giorni precedenti alla trasferta in casa degli azzurri. Ci sono messaggi di sfida, ma anche indicazioni di un evento da pianificare nei minimi dettagli. Quanto basta a ipotizzare l’esistenza di una regìa in grado di triangolare con teppisti di altre tifoserie e seminare il panico in Europa. Una regìa che ha un solo obiettivo: sovvertire il sistema calcistico, imporre la legge della violenza cieca, magari utilizzando le ramificazioni della violenza che si impossessa della scena in prossimità delle partite di cartello. Non è un caso che, secondo notizie trapelate dal Ministro dell’Interno, ieri sera a Bergamo, a sostegno dell’Atalanta (nel match casalingo contro l’Empoli) c’erano alcuni dei teppisti tedeschi dell’assedio in piazza del Gesù. 
 

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