Chiede giustizia e si affida alla magistratura. Ma, soprattutto, rivolge una appello a tutte le tifoserie organizzate che si recano allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore: «Basta violenza, basta armi, basta aggressioni. Perché avvelenare la vita degli altri, macchiare lo sport più bello del mondo?».
Sono le domande di A.F., operaio di 21 anni, vittima di un brutto fatto di cronaca, appena una decina di giorni fa. A.F. è stato ferito dal lancio di una bomba carta mentre assisteva alla partita del Napoli contro la Lazio.
Ora A.F. chiede giustizia. Assistito dalla penalista napoletana Giovanna Terracciano, il giovane operaio è alle prese con danni gravi alla mano destra e all'udito. Ha sporto denuncia, chiede chiarezza su quanto avvenuto, in uno scenario investigativo in cui le indagini della Digos hanno consentito di identificare come presunti responsabili tre ultra della Lazio. Spiega l'avvocato Giovanna Terracciano: «Al di là della comprensibile esigenza di giustizia su un episodio tanto grave, avvertiamo l'esigenza di rispettare i valori dello sport che dovrebbero unire e non avvelenare delle competizioni agonistiche come quella in cui si è consumato il lancio di una bomba artigianale».
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