Ugo Russo, l’ultimatum del Comune di Napoli: «Via il murale del baby rapinatore»

Entro oggi il condominio dove sorge l'opera dovrà rimuoverla

Il murales di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli
Il murales di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli
di Valentino Di Giacomo
Domenica 19 Febbraio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 07:21
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Avranno tempo fino a domani per comunicare come intendano procedere, poi se non arriverà una risposta interverrà direttamente il Comune. È iniziato il countdown per la rimozione del murale del babyrapinatore Ugo Russo che sorge ormai da oltre due anni su un palazzo dei Quartieri Spagnoli, in piazza Parrocchiella.

La scorsa settimana il direttore generale del Comune, Pasquale Granata, alla presenza dell’assessore alla Sicurezza, l’ex questore Antonio De Iesu, ha telefonato all’amministratore del condominio di piazza Parrocchiella per sapere come procedere per la cancellazione del murale.

Hanno concesso fino a domani di tempo, poi gli amministratori del palazzo dovranno comunicare se intendono cancellare la gigantografia a loro spese oppure, in caso contrario, sarà lo stesso Comune a farsi carico della rimozione per poi addebitarne i costi - sicuramente maggiori - al condominio. È stata, quella avvenuta mercoledì, una telefonata cordiale, ma perentoria. Dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, la massima corte della giustizia amministrativa, adesso Palazzo San Giacomo non vuole perdere tempo ulteriore.

Per molti quella gigantografia dedicata ad un ragazzino, pur se deceduto, ma mentre commetteva un reato, resta un affronto e un cattivo esempio. Ovviamente il Consiglio di Stato non ha per nulla affrontato il tema dell’opportunità quando ha dato ragione al Comune sulla rimozione del murale, ma ha semplicemente certificato in via definitiva che quell’opera è abusiva, quindi va cancellata. 

Il Comune non intende avviare nessuna guerra con il comitato che sostiene Ugo Russo e con lo stesso condominio, ma vuole chiudere la vicenda in fretta. Per questo motivo Palazzo San Giacomo ha dato un ultimatum: «Entro martedì devono dirci se vogliono cancellare il murale a loro spese altrimenti provvederemo noi e, per certo, le spese di rimozione che verranno addebitate saranno certamente superiori». L’obiettivo è chiudere senza scossoni la vicenda senza creare ulteriori lungaggini e polemiche. Entro domani, quindi, gli amministratori del condominio di piazza Parrocchiella dovranno rispondere se vorranno cancellare loro il murale e, soprattutto, indicare in quanti giorni intendano farlo. Il Comune è disponibile ad attendere anche un paio di settimane, ma poi bisognerà eseguire la rimozione. «È preferibile - viene spiegato dal Comune - che intervengano direttamente loro, non c’è volontà di aprire alcuno scontro, ma solo eseguire quella che ormai è una sentenza definitiva dopo che abbiamo atteso oltre due anni tra ricorsi al Tar e, poi, al Consiglio di Stato».

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Il murale, sorto per chiedere “verità e giustizia” per il 15enne ucciso mentre tentava di rapinare un rolex ad un carabiniere fuori servizio la notte tra il 29 febbraio e il primo marzo 2020, ha suscitato un fortissimo dibattito in città sull’opportunità che una gigantografia possa essere dedicata ad un ragazzino, sì morto, ma mentre commetteva un odioso reato. Il rischio è offrire un omaggio ed un cattivo esempio.

Quello di Ugo Russo non è il primo dei murales dedicati a persone che hanno commesso dei crimini, negli ultimi anni - per volontà della Prefettura e della Questura - sono stati cancellati decine di dipinti e abbattuti oltre cinquanta altarini dedicati a criminali e camorristi. Parallelamente la famiglia del 15enne ucciso a Santa Lucia ormai tre anni fa attende ancora una risposta dalla giustizia penale sulle responsabilità di quella notte. Il prossimo 9 marzo si svolgerà l’udienza preliminare che vede indagato per omicidio volontario aggravato il carabiniere fuori servizio che quella notte esplose quattro colpi contro il ragazzino che tentava di rapinarlo. Un conto è il murale, ben altro il corso che dovrà fare l’azione penale.

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