Movida a Napoli, la sfida del Centro direzionale: «Pronti a ospitare il by-night»

Movida a Napoli, la sfida del Centro direzionale: «Pronti a ospitare il by-night»
di Paolo Barbuto
Venerdì 29 Maggio 2020, 08:30 - Ultimo agg. 08:38
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Il viaggio tra le anime tormentate dei commercianti del Centro Direzionale è un vorticoso giro sulle montagne russe dei sentimenti: sali in alto aggrappandoti all'entusiasmo di Alessandro Soria che già immagina i viali pieni di ragazzi della movida, scivoli giù in fondo trascinato dagli occhi lucidi di Susy Aruta che racconta le difficoltà e mostra bollette impossibili da pagare; riprendi la scalata verso l'entusiasmo ascoltando i progetti di rinascita di Pierpaolo Di Napoli, poi fai un repentino balzo nella durissima realtà incrociando lo sguardo un po' triste di Cinzia Testa che vede un paio di clienti al giorno quando le va bene.

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Si parla di movida al Centro Direzionale, l'ha evocata il sindaco e ieri mattina sotto i grattacieli, tra i viali assolati e ancora un po' deserti, la notizia è stata accolta con entusiasmo: «Sai perché siamo contenti? Perché il progetto di portare qui la movida già c'era, a prescindere dal sindaco. L'abbiamo messo insieme già da qualche tempo e ora siamo allo sprint finale. Da metà giugno il Centro Direzionale resterà aperto fino a notte, ci saranno eventi e spettacoli lungo i viali, il distanziamento sociale sarà facilissimo da ottenere perché qui di spazio ce n'è in abbondanza», Alessandro Soria presiede il neonato comitato di commercianti uniti per rinascere, sorto quasi spontaneamente nei giorni successivi al lockdown per tentare di dare voce alle richieste di chi ha scommesso su quel luogo e non riesce a farsi sentire da chi potrebbe offrire sostegno.

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Alessandro è un treno in corsa, tante idee, tutte meravigliose, molte difficili da realizzare. La riunione spontanea s'è aggregata davanti a Sfizi e Delizie dove Susy e Giuseppe Aruta, assieme alla mamma, preparano da mangiare per clienti che non arrivano. Alessandro dev'essere riportato con i piedi per terra: solo idee realizzabili subito, per piacere, chiedono gli astanti. E arriva la sequenza, sparata a ritmo da rapper: «Apertura fino a notte fonda nei week end, spazi centrali per esibizioni di artisti, manifestazioni culturali ed eventi di moda, percorso con senso unico obbligato per i pedoni in modo da evitare assembramenti, richiesta al Comune per ottenere l'apertura gratuita dei parcheggi durante i week end - Alessandro Soria si ferma e sorride - ma quest'ultima cosa, se davvero il sindaco vuol aprire il Centro Direzionale alla movida, l'avrà già pensata».
 


Per coinvolgere tutti gli esercizi, anche quelli più periferici rispetto al vialone centrale, è già pronta una lista di richieste per occupazione suolo in modo da consentire ai locali meno visibili di avere uno spazio con tavolini al centro del caos.

Già, ma prima di arrivare a metà giugno bisognerà affrontare le prossime giornate sempre più difficili. Cinzia Testa tiene gli occhi bassi, non riesce a farsi travolgere dall'entusiasmo anche se è la vice presidente del gruppo: «Mi piace il progetto e lo sostengo con vigore. Però penso alle scadenze, alle bollette, alla cassa che certi giorni rimane vuota e mi chiedo se non dobbiamo prima andare dalle autorità locali a far valere le nostre ragioni, a chiedere aiuto, sostegno».

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Susy Aruta è d'accordo. Entra nel suo locale, pigia un tastino sulla cassa, la apre e ne mostra il contenuto: due banconote da cinque euro e un po' di monete. Sono le 13, significa che la giornata finirà più o meno così: «Lo sai che l'altro giorno una nostra vecchia cliente s'è fermata a chiedere, s'è resa conto che eravamo in difficoltà e ha detto che avrebbe voluto darci dei soldi per andare avanti?», la frase s'interrompe per bloccare le lacrime che rimangono tutte dentro gli occhi e li annacquano di disperazione. Così ti chiedi se questa storia della movida sia realmente necessaria o se magari sarebbe meglio un piano di sostegno economico, senza troppi fronzoli.

Ti rendi conto che le due cose vanno di pari passo, un po' lo spiega Pierpaolo Di Napoli che resta poco perché deve tornare ai fornelli del suo Bella Mbriana dove fortunatamente sono arrivati clienti: «Il sostegno non va scisso dai progetti. Quello è necessario, deve arrivare per tenerci a galla».

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Le richieste sono quelle di tutti i commercianti d'Italia: sospensione degli affitti, sostegno per le bollette, fondi per rimettere in moto bar, ristoranti e negozi. Solo che qui la necessità è ancora più impellente perché tutt'intorno di clienti non ce ne sono: gli uffici che portano qui la gente sono quasi tutti deserti per via dello smart work.

«Però noi questa storia della Movida la portiamo fino in fondo - Susy ha recuperato il sorriso - siamo pronti a cambiare il volto del Centro Direzionale.
Se ce lo permetteranno». 

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