Campania in lockdown, De Luca chiude lungomari, piazze e parchi. E da domani stop ai mercati

Campania in lockdown, De Luca chiude lungomari, piazze e parchi. E da domani stop ai mercati
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 11 Marzo 2021, 09:00 - Ultimo agg. 14:30
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Erano tre mesi che in Campania non si toccava il picco dei tremila contagi, poi ieri il bollettino giornaliero dell'Unità di crisi sforna un numero impietoso: 3.034 contagi senza contare ben 26 decessi nelle ultime 48 ore. Numeri duri da digerire che spingono il governatore De Luca a varare, ieri sera, una nuova ordinanza in vigore da oggi e sino al 21 marzo. Ovvero chiusura al pubblico di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze («fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private») e stop da domani a fiere e mercati per la vendita al dettaglio, compreso generi alimentari. È una stretta ulteriore alla zona rossa e anticipa il Dpcm del governo atteso tra poche ore o al massimo domani.

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Ma per la prima volta, ed emerge solo ieri, l'ordinanza campana mette nero su bianco un cambio di prospettiva che sembra cancellare l'immaginario di una situazione tenuta tutto sommato sotto controllo.

Perché «alla data odierna, il rischio di soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva disponibili a livello regionale nei prossimi 30 giorni risulta ulteriormente aggravato, rispetto all'ultimo report, superando - recita l'ordinanza numero 7 - la probabilità del 50 per cento». Insomma nei prossimi 30 giorni c'è, secondo gli esperti, il rischio di saturazione delle terapie intensive.

Non sono solo i numeri del contagio (3.054 su 25.867 tamponi) che spingono ieri palazzo Santa Lucia a emanare la nuova ordinanza regionale. Perché in molti plessi ospedalieri, specie nelle province, si registrano diverse criticità. E le previsioni esponenziali dei contagi non fanno bene sperare in un'inversione a stretto giro. Anzi.

Perché il tasso di positività cresce sì leggermente (a 11,73 rispetto all'11,48 delle ventiquattr'ore precedenti) ma a preoccupare è quella soglia del 10 per cento superata da settimane e che non accenna ad abbassarsi. Ed ecco ieri che i contagi sfondano quota tremila contagi (non accadeva dal 22 novembre) e diventa il triste e nuovo primato campano del 2021. In uno scenario in cui aumenta non solo la richiesta di posti letto (ben 1.614 i ricoverati per Covid) ma il timore che le richieste di un posto in ospedale possano aumentare. 

«I nostri reparti al Cardarelli sono pieni: stiamo cercando altri spazi, soprattutto per pazienti non Covid. I posti disponibili sono ridotti a poche unità - è l'allarme, tra gli altri, di Eugenio Gragnano, medico chirurgo dell'ospedale Cardarelli di Napoli e componente della segreteria regionale Anaao Campania - e in terapia intensiva, ci sono forse tra i 3 e 4 posti liberi. Ancora più cariche le aree del pronto soccorso dove i pazienti attendono di essere ricoverati, sia i Covid positivi sia non Covid».

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Per domani invece è pronta una nuova stretta che dovrebbe prevedere, a livello nazionale, nuove strette per il fine settimana. Anche per questo la Campania ha deciso di correre ai ripari in anticipo, così come alcune grandi città come Firenze e Bari (dove sono stati vietati la vendita di alcolici e gli assembramenti).

In questo scenario considerato allarmante, in cui non possono vedersi gli effetti di una zona rossa dichiarata da appena tre giorni, nasce l'ordinanza di ieri sera firmata da De Luca. Con una premessa, contenuta nell'ordinanza, in cui nero su bianco si tratteggia una situazione davvero critica in cui preoccupano anche le varianti del virus. «Il Report previsionale elaborato dal Ministero della Salute, con riferimento alla regione Campania, proietta i dati relativi agli indicatori di sorveglianza a valori di Rt pari a 1,76, con intervalli di confidenza 1.65-1.87, con una incidenza di malattia a sette giorni di 285 per 100.000 abitanti, molto al di sopra dellamedia nazionale, pari a 206,9 per 100.000 abitanti e una percentuale di positività pari al 10.9», è scritto nell'ordinanza dove si fa riferimento ad un allarme sulla carenza di posti letto: «Emerge che, alla data odierna il rischio di soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva disponibili a livello regionale nei prossimi 30 giorni risulta ulteriormente aggravato, rispetto all'ultimo report, superando la probabilità del 50 per cento».

Da qui lo stop a mercatini di generi alimentari e interdizione di parchi, ville e lungomari da oggi e sino al 21 marzo. Con una finestra minima, solo dalle 7.30 alle 8.30, per chi fa sport e che sicuramente risulterà penalizzato.

Nell'ordinanza, infine, «si raccomanda ancora una volta alla popolazione, di evitare assembramenti e ai datori di lavori pubblici e privati il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile».

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