Medicina di precisione, a Napoli il convegno su “Ambiente, salute e cibo”

Iniziativa organizzata dalla Regione Campania con Istituto Zooprofilattico e Federico II

L'incontro su "Ambiente, salute e cibo"
L'incontro su "Ambiente, salute e cibo"
di Alessio Liberini
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 17:49 - Ultimo agg. 18:25
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Ridurre i rischi, garantendo ai cittadini un ambiente salutare in cui vivere, attraverso una sana sinergia istituzionale fatta di monitoraggio, studio e ricerca. È questo il focus messo stamane sotto la lente di ingrandimento dal convegno «Ambiente, salute, cibo. Per la medicina di precisione». All’incontro, organizzato a Napoli dalla Regione Campania in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e l'Università Federico II, hanno presenziato numerosi ed illustri rappresentanti del mondo politico, accademico e della produzione tecnologica, tutti uniti dalla mission di sviluppare un nuovo modello di sanità di precisione sul quale si orienta il futuro della sanità regionale.

Già da diversi anni, infatti, Palazzo Santa Lucia lavora in partnership con autorevoli attori scientifici, coordinati dall’Ente sanitario di Portici, per realizzare modelli di monitoraggio e analisi finalizzate proprio all’identificazione dei fattori di rischio che si possono trovare nell’ambiente e nel mondo animale che ci circonda.

Con l’obbiettivo di identificare e prevenire i rischi per la salute umana. 

«La Campania – ha spiegato il governatore, Vincenzo De Luca, intervenendo al congresso - non è interessata ad occultare i problemi anche se si chiamano «Terra dei fuochi» o tumori». Per l’ex sindaco di Salerno bisogna fare quindi un «operazione verità», anche a margine dei dati emersi dai progetti già realizzati negli ultimi dieci anni. Come quelli legati a Qr-code Campania e Campania Trasparente che hanno permesso di indicare una strada virtuosa per la tutela dei prodotti a chilometro zero, sfatando anche luoghi comuni e falsi miti, con il progetto S.P.E.S., studio di biomonitoraggio ambientale.

«Con i risultati emersi dalla nostra ricerca scientifica – chiarisce De Luca – ho spiegato a Milano di recente che in Campania risulta solo l’1% del terreno agricolo non coltivabile. Se andassimo ora in Emilia Romagna quanta Terra dei Fuochi troveremmo, se vediamo i roghi oggi in Campania sono pochissimi, sono tutti al Nord. Noi abbiamo cercato di fare un'operazione verità ma questo non emerge. Abbiamo un forte impegno agricolo, ambientale, di disinquinamento, e anche produttivo». 

«È un'operazione che è andata avanti e deve proseguire» ribadisce il presidente della Campania abbracciando il nuovo paradigma scientifico della one-health, ovvero il modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse a cui si ispira Palazzo Santa Lucia.

«Quando le istituzioni pubbliche si mettono insieme per garantire la salute del cittadino – osserva Antonio Limone, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno - compiono un atto di grande dignità. Costruire questo modello insieme è un’operazione importante. Grazie alle Regione Campania oggi, nei dipartimenti di prevenzione, avremo un occhio più attento verso tutte le patologie correlate all’ambiente. Una novità, nata dalla crisi della terra dei fuochi, che costituisce un momento nobile per la sanità».

«L'obiettivo – evidenzia Limone, in apertura del congresso - è costruire una sanità di prevenzione che possa essere utile a diminuire quanto più possibile il rischio per il cittadino di contrarre malattie che derivano dall'ambiente». Per contribuire a ciò è da tempo in campo, nello studio di ricerca, anche l’Università Federico II di Napoli. «Il tema della giornata – ricorda il rettore federiciano, Matteo Lorito – è rafforzare la salute pubblica, quindi la salute di tutti che significa salute del territorio. Con l'interazione tra scienza e politica abbiamo raggiunto un traguardo importante, quello che in Campania siamo in grado di effettuare uno straordinario livello di monitoraggio ambientale».

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Ad approvare il lavoro svolto fin ora è stato, tra i vari ospiti intervenuti al congresso, anche il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini: «Aver intuito a livello regionale che abbinare tutto ciò che riguarda ambiente, territorio e valorizzazione paesaggistica, è di fondamentale importanza per crescere. E la crescita si deve tradurre in valore economico per i nostri imprenditori: questa è la sfida che vogliamo portare in collaborazione con istituzioni ed università».

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