Migranti, a Napoli la nave dei bambini: ecco lo sbarco dalla Geo Barents

A bordo 75 profughi, 30 sono minorenni: casi di scabbia e Covid, pronto il Center di Ponticelli

La nave Geo Barents
La nave Geo Barents
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 27 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 19:20
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Lo sbarco sulla terraferma dei migranti è previsto per le 8 di oggi al molo 21, dopo l’arrivo nello scalo di Napoli nella notte appena trascorsa. In totale sono 75 le persone tra cui 30 minori (alcuni non accompagnati) e 13 donne che saranno dislocate tutti presso il Covid residence in attesa delle procedure di identificazione e dello smistamento, previsto martedì, nelle varie strutture di accoglienza. Ad esclusione di qualche caso di scabbia e Covid già accertati a bordo della nave dai medici e se gli esami clinici a Napoli diranno che la salute di queste persone non ha particolari gravità. In quest’ultimo caso rimarranno presso la struttura di Ponticelli in attesa che le loro condizioni permettano poi un successivo trasferimento. 

A salvare e a prendere a bordo i migranti è stata la «Geo Barents» un’ex nave da ricerca norvegese che da oltre due anni è stata noleggiata da Medici senza frontiere per essere utilizzata in operazioni di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo. Come in questo caso. E proprio i medici e il personale dell’organizzazione umanitaria in queste ore si sono occupati dei migranti. Non solo per i primi esami medici ma anche per rispondere alle loro domande, fornire supporto e incoraggiamento. «Per anni, molti di loro non sono stati trattati come esseri umani mentre erano trattenuti nei centri di detenzione in Libia. È naturale per noi poter parlare e avere qualcuno che ci ascolti, ma questo è qualcosa a cui i sopravvissuti spesso non hanno accesso», dicono i medici della ong Msf che hanno accolto a bordo i sopravvissuti salvati da un barcone alla deriva nelle acque al largo della Libia. 

Il porto di Napoli è stato assegnato dalle autorità italiane ma è tutta napoletana la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza i cui ultimi particolari sono stati limati ieri. In particolare palazzo Santa Lucia ha dato subito la sua disponibilità ad utilizzare il Covid residence come hub di prima accoglienza mentre Comune e prefettura si occuperanno delle sistemazioni successive. Ad accogliere i migranti al molo una imponente composta da personale dell’Usmaf, dell’Asl Napoli 1 oltre che da funzionari di prefettura e questura per le operazioni di identificazione. Prima però il lavoro di Asl e Usmaf per un tampone a tutti e un primo triage ad ognuno dei sopravvissuti per verificare le loro condizioni e i loro bisogni, anche se una prima valutazione è stata fatta già a bordo durante il lungo viaggio dal canale di Sicilia. 

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La macchina dell’accoglienza all’ombra del Vesuvio è la stessa mesa in piedi, appena due mesi e mezzo fa per l’arrivo di 106 migranti della Sea Eye 4, che ha dimostrato di non avere falle e, anzi, funzionare alla perfezione. Anche in quel caso destinazione presso la struttura Covid di Ponticelli dove ieri per tutta la giornata il direttore generale dell’Asl Ciro Verdoliva ha curato tutti i particolari per l’operazione di oggi. Compresa la prima sistemazione (al quarto piano i casi di scabbia e Covid, negli altri tre il resto dei rifugiati) e l’allestimento di un mercato, curato da alcuni volontari, in cui i migranti potranno fare rifornimento di beni di prima necessità. A cominciare da abiti e accessori per l’igiene personale. Dovrebbero rimanere lì a Ponticelli sino a martedì quando si procede per le altre destinazioni. Per i minori non accompagnati in alcune strutture messe a disposizione dal Comune di Napoli, per i singoli e le famiglie garantite invece dalla Prefettura.
 

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