Sacchetti per frutta a pagamento, è rivolta: «Una tassa mascherata»

Sacchetti per frutta a pagamento, è rivolta: «Una tassa mascherata»
di Rossella Grasso
Giovedì 4 Gennaio 2018, 15:45 - Ultimo agg. 16:38
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Dal primo gennaio i sacchetti per i prodotti ortofrutticoli sono a pagamento. A qualche giorno dall'entrata in vigore del provvedimento nazionale i napoletani ancora non lo hanno digerito e il malumore aleggia nei supermercati. «È un'altra tassa mascherata, vergognosissimo», dice una signora con le buste in mano. Per un signore di mezz'età è un abuso: «Non posso comprare pane e verdura senza il sacchetto, sarebbe antigienico. Poi i sacchetti sono monouso quindi sono costretto a comprarli per forza».
 


Da supermercato a supermercato il costo vacilla di poco. Al Sole 365 un cartello segnala agli utenti che il prezzo del sacchetto è di 1 centesimo, «il minimo possibile e solo per ragioni tecniche non può essere di meno», si legge. Poco più avanti, al Carrefour e al Conad costano 2 centesimi. «Il problema non è che dobbiamo pagare i sacchetti - dice un signore molto inasprito dalla faccenda - dal primo gennaio stiamo subendo rincari di tutti i tipi, dall'elettricità al casello». Per un'altra signora che fa la spesa si sarebbero potute trovare altre soluzioni: «Potevano imporre sacchetti di carta o plastica riciclata e il problema è risolto». 

Ma i napoletani, si sa, non si perdono mai d'animo e qualcuno trova il modo di aggirare la legge. C'è chi pesa gli ortaggi e li etichetta, facendo a meno della bustina e chi riempie di frutti i guanti messi a disposizione per scegliere cosa comprare che sono ancora gratis. «Se mi distraggo qualcuno porta via la frutta senza sacchetto in vari modi - dice uno degli addetti del reparto ortofrutta di un supermercato - però poi quando vanno a pagare il cassiere lo rimanda indietro. È una questione di igiene, non possiamo farne a meno». A favore del provvedimento sono in pochi, brucia di più dover pagare un servizio necessario, anche se pochi centesimi.

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