La gestione delle case popolari, da sempre nelle mani della camorra, a Ponticelli era gestita da una donna. A lei, Gabriella Onesto, spettava sempre l'ultima parola sulle assegnazioni degli alloggi. La plenipotenziaria che disponeva sfratti, acquisizioni e persino vendite degli appartamenti nella zona orientale è tra i 31 arrestati grazie a un'inchiesta della Dda di Napoli condotta da carabinieri e polizia.
Decapitati i vertici del cartello De Luca Bossa-Casella-Minichini-Reale.
Un affresco, quello contenuto nelle oltre 500 pagine dell'ordinanza cautelare, che descrive come i residenti di Ponticelli siano ancora costretti a vivere sotto un regime di terrore imposto da bande criminali spietate e pronte a tutto.
Un quartiere nelle mani della camorra. Parallelamente agli arresti carabinieri, finanzieri, poliziotti e vigili del fuoco hanno compiuto un'ampia bonifica della zona, con perquisizioni, verifiche e controlli.
Scoperta e demolita una cappella votiva nella quale, accanto a immagini sacre, comparivano le foto di pregiudicati assassinati durante la faida in corso da anni nell'area orientale. Tra le foto scoperte dai carabinieri c'era anche quella del 26enne Vincenzo Costanzo, ritenuto un elemento di spicco della camorra di Ponticelli (per la Dda era il reggente del clan D'Amico) ucciso in un agguato scattato durante la festa-scudetto del Napoli. Trovata anche l'immagine del fratello della moglie del boss Antonio D'Amico, della madre di Costanzo e di altri presunti affiliati uccisi in diversi raid.