Napoli, l'appello dal centro storico: «Basta b&b, servono nuove regole»

Il documento della seconda municipalità approvato con voto unanime

Turisti nel centro storico
Turisti nel centro storico
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 5 Settembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 11:52
4 Minuti di Lettura

Il Centro Storico non riesce a sostenere l’onda del turismo, se n’è accorto Palazzo San Giacomo che ha già varato una delibera per arginare la diffusione di locali food a discapito dell’artigianato e delle storiche insegne locali; lo ha già notato, da anni, la seconda municipalità, che comprende anche i Decumani, dalla quale è partito un accorato appello al Comune, sotto forma di ordine del giorno: bloccate l’esplosione di Bed and Breakfast.

In realtà la seconda municipalità da sempre sta lanciando richieste d’ascolto sul tema. Fin dalla precedente consiliatura era stato avviato un progetto di analisi dei dati e di riscontri sul territorio per spiegare quant’è invasiva la presenza di strutture ricettive in un’area ristretta e dalle caratteristiche uniche. Poi, con l’avvento del nuovo consiglio municipale, la ricerca è ripartita e si è trasformata in un ordine del giorno estremamente dettagliato al quale ha dato il proprio contributo tutta la commissione attività produttive presieduta da Rita Franchi. Trascinante è stata la consigliera Chiara Capretti che da sempre segue questo tema con attenzione e passione. «Prima di tutto, però, è importante chiarire che non c’è la volontà di criminalizzare nessuno - spiega con vigore l’assessore municipale alle attività produttive, Lorenzo Iorio - non lottiamo contro chi ha deciso di tentare l’iniziativa imprenditoriale dell’ospitalità turistica. Chiediamo, soprattutto, che vengano individuati gli abusivi e che si ponga un argine alla turistificazione del cuore della città che, altrimenti, perderà del tutto la sua identità». 

L’ordine del giorno ricorda che «la seconda municipalità è la più densamente abitata della città con una stima di 20.235 persone per chilometro quadrato su un’estensione territoriale di appena 4,56 chilometri quadrati, ma è anche quella dove è più alta l’offerta di alloggi extra-alberghieri per i turisti».

Il documento si inoltra nelle carenze delle norme che regolano il settore, si interroga sulla solidità dei controlli e sulla reale consistenza dei corrispettivi versati sotto forma di tasse e tributi: «Questo non significa che siano tutti evasori o altro, ma la mancanza di una norma crea una concorrenza sleale e un’impossibilità di intervento e mappatura del fenomeno da parte delle istituzioni, all’interno di un circuito già sottoposto ad una scarsa vigilanza tributaria e amministrativa». 

Il documento è denso di riferimenti normativi puntuali. Ricorda, ad esempio, come «L’amministrazione Manfredi ha aderito al manifesto per “un’alleanza municipalista per una politica nazionale sulla casa” insieme ad altre 11 amministrazioni comunali e ha aderito alla proposta di legge ATA (Alta Tensione Abitativa) che prevede la possibilità per i Comuni di produrre un regolamento con soglie limite ai posti letto turistici in base al fabbisogno abitativo locale». C’è anche un riferimento a una legge del 2011 (la 214 del 22 dicembre) la quale «stabilisce che le regioni e gli enti locali possono prevedere, senza discriminazioni tra gli operatori, aree interdette agli esercizi commerciali, ovvero limitazioni ad aree dove possano insediarsi attività produttive e commerciali, quando vi sia la necessità di garantire la tutela, tra l’altro, della salute, dei lavoratori, dell’ambiente urbano e dei beni culturali».

 

Si tratta di un ordine del giorno che entra nel dettaglio e offre la possibilità di interventi immediati. Come quelli sostenuti dal sindaco Manfredi e dall’assessore Armato che già hanno generato al delibera che blocca l’apertura per i prossimi tre anni di esercizi di food nel Centro Storico: una delibera «nata dalla volontà di valorizzare alcune strade e mantenere una vocazione artistico-artigianale che è prioritaria e per evitare una concorrenza selvaggia fra offerta di attività legate al cibo e all’intrattenimento che cannibalizzano tutta l’offerta», spiegò proprio l’assessore Armato nel giorno in cui venne varato il documento.

Video

L’ordine del giorno di proposta alla Giunta affinché, tra l’altro, «stabilisca un vero e proprio blocco delle licenze, anche nel rispetto del regolamento di gestione del programma Unesco che prevede la salvaguardia del tessuto sociale, culturale ed economico del centro storico» è stato votato all’unanimità dal consiglio municipale. L’ha condiviso pienamente anche il presidente municipale, Roberto Marino, eletto nella coalizione del sindaco Manfredi con oltre il 70% di preferenze il quale confida nell’accoglimento della proposta nata sul tema del confronto, non dello scontro, nata per salvaguardare il centro Storico, tema che dovrebbe essere caro a tutti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA