Caldo record a Napoli, rete elettrica a singhiozzo: blackout e disagi da Chiaia a Pianura

Linee in sovraccarico per l'uso dei condizionatori: l'asfalto si scioglie, danni ai cavi sotterranei

Caldo record a Napoli
Caldo record a Napoli
di Luigi Roano
Martedì 18 Luglio 2023, 22:57 - Ultimo agg. 19 Luglio, 17:01
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Il primo segnale - e non c’era il grande caldo di queste ore che purtroppo durerà ancora qualche giorno - che il sistema dell’energia elettrica stava andando in difficoltà è arrivato il 9 luglio, una domenica di infernale quando si spense un intero quartiere, quello della Sanità. Un blackout che durò la bellezza di quasi sette ore. E allora come ieri e l’altro ieri la rete iniziò ad andare in tilt già la sera prima con numerose e brevi interruzioni dell’erogazione della corrente. Mini blackout che hanno provocato anche in diversi casi danni ai tanti elettrodomestici che ci sono in ogni casa.

Da domenica scorsa e fino a ieri sera è successo più o meno la stessa cosa, vale a dire la corrente è mancata nei quartieri di Fuorigrotta, Vomero, Arenella, Posillipo, Soccavo, Bagnoli, Ponticelli e la sensazione che stiamo solo all’inizio di questa crisi della rete elettrica è forte. Complice il bollino rosso che su Napoli ci sarà oggi e anche domani per le temperature troppo alte e l’alto tasso di umidità.

Non è un caso che le Istituzioni stiano mettendo in campo anche un piano di emergenza sanitaria dedicato in particolare ai fragili. E con questo caldo i climatizzatori vanno a palla 24 ore su 24 provocando un sovraccarico della stessa rete elettrica. Non l’unico problema perché c’è qualcosa di strutturale sotto. 

Va detto che l’Enel interviene rapidamente e fa del suo meglio, ma i disagi restano e sono tantissimi. Al netto del sovraccarico - che pure dovrebbe essere messo in conto perché sono anni che le ondate di calore si abbattono su Napoli e su tutta l’Italia - tra i problemi riscontrati c’è quello dell’asfalto. I guasti e le rotture riguardano le linee interrate che vanno in tilt perché l’asfalto si scioglie o arriva a temperature elevatissime che sostanzialmente danneggiano i cavi sotterranei. Cavi grossi. È successo al Vomero e all’Arenella dove dalle 20 di lunedì si è spento tutto con numerosi disagi. Negozi costretti a chiudere in anticipo e quelli degli alimentari con i frigoriferi spenti chissà se sono riusciti a salvare la loro merce. Un blackout che ha interessato - fanno sapere dall’Enel - circa 10mila utenze quindi almeno 35mila napoletani. Sono stati inviati chiusi sul posto gruppi elettrogeni che hanno in qualche modo tamponato il problema ma non certo risolto. I tecnici si sono dovuti arrangiare collegando le linee interrotte ad altre che invece erano attive facendo quello che tecnicamente si chiama “ponte”. E pure per i tecnici con queste temperature lavorare deve essere un inferno. Non a caso l’Inps ha diramato una circolare dove si spiega che sopra i 35 gradi se queste temperature «impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla Cassa integrazione ordinaria».

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Insomma è emergenza su tutti i fronti. Se la sono vista brutta le persone che abitano o lavorano nell’area della Riviera di Chiaia notoriamente densa di uffici che hanno dovuto chiudere i battenti perché senza climatizzatori accesi era impossibile stare al chiuso. Problemi anche a Posillipo e via Petrarca. Guasti che hanno fatto saltare la fornitura elettrica a macchia di leopardo in tutta Napoli. Da Fuorigrotta e Bagnoli, a Soccavo e Pianura. Con l’epicentro del guasto che sarebbe stato individuato proprio nel popolare e popoloso quartiere di Fuorigrotta dove i disagi sono stati maggiori. Anche nell’area occidentale l’origine del guasto - questa la prima diagnosi dei tecnici - sarebbe da ricercare nel sovraccarico della rete dovuto all’utilizzo intensivo dei condizionatori. Del resto la temperatura percepita in città anche di sera e quando il sole è abbondantemente tramontato supera i 33 gradi. Colpa della forte umidità che rende l’aria irrespirabile e che sta facendo recare ai pronto soccorso migliaia di napoletani. Mezza città sta sperimentando cosa significa vivere senza energia elettrica. Basta pensare che quando non c’è energia elettrica va in tilt anche internet e se non si può accedere alla rete ormai la metà dei lavoratori attivi è tagliata fuori da ciclo produttivo. E con esso tutti i servizi annessi. Blackout dovuti a più fattori che però hanno evidenziato quanto sia esposta e fragile la rete elettrica della nostra città. Un dato sul quale chi di dovere dovrà riflettere. Perché il caldo e l’umidità hanno portato al danneggiamento di parti della rete elettrica. E poiché il clima per i prossima se non peggiora è destinato a rimanere tale urge prevedere rimedi. 

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