Napoli, i corsi di formazione dell'Ordine delle figlie della carità di San Vincenzo de Paoli: «Le suore ci salveranno»

Napoli, i corsi di formazione dell'Ordine delle figlie della carità di San Vincenzo de Paoli: «Le suore ci salveranno»
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 30 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 07:12
4 Minuti di Lettura

Suor Simona Biondin, 47 anni, una laurea all'Orientale e tanti anni di esperienza maturati sul campo dell'assistenza e della solidarietà, alla fine ce l'ha fatta. Con altre tre consorelle dell'Ordine delle figlie della carità di San Vincenzo de Paoli, ha già raggiunto una ottantina di iscrizioni e si prepara a riceverne molte altre. Nel convento dell'Arco Mirelli ha inaugurato un corso di formazione professionale rivolto a ragazzi da 14 a 16 anni che hanno voglia di imparare un mestiere e costruirsi un futuro lontano dalla strada e dai rischi che potrebbero correre. L'idea è quella di non perdere chi - soprattutto per questioni legate a un disagio personale o familiare - non riuscirà a completare il percorso scolastico istituzionale frequentando un liceo o un istituto tecnico-professionale.

Due i corsi messi a disposizione dalle religiose. Il primo come operatore di trattamenti estetici - ovvero parrucchiere e cura del corpo in generale - il secondo invece è quello di operatore delle produzioni alimentari. In altre parole: panettieri, maestri cioccolatieri, pasticcieri e pizzaioli. La durata delle lezioni è di tre anni: lezioni teoriche e pratica in laboratorio. Al termine del triennio, superato l'esame finale, gli allievi riceveranno l'attestato di qualifica professionale. E se sceglieranno di studiare un anno in più otterranno il diploma. Inevitabile la soddisfazione di suor Simona, che è anche direttrice degli Istituti riuniti Salotto e Fiorito nell'hinterland torinese: «Abbiamo vinto il bando della Regione. Non è stato facile ma ce l'abbiamo fatta. Sono sempre stata convinta che la formazione rappresenti l'unica strada per andare incontro ai più giovani - quelli che troppo spesso vivono in condizioni ai limiti della legalità - e offrire loro la via della redenzione». Il ragionamento di suor Simona non fa una piega: «Perché regalare soldi, e offrire carità, quando possiamo insegnare a questi ragazzi il modo giusto per guadagnarseli da soli e per tutta la vita?». Non solo. «Durante gli anni di corso - spiega sempre la direttrice - gli allievi dovranno studiare anche materie come inglese, informatica, o altre più specifiche nell'ambito del percorso che hanno scelto di seguire. Il nostro obiettivo è quello di impartire nozioni senza dar loro la sensazione di studio nel senso più classico del termine». Un esempio: lo chef per mixare gli ingredienti nel modo giusto deve necessariamente conoscere i pesi e imparare a fare i calcoli; un parrucchiere che vuole allestire il suo negozio deve essere in grado di prendere le misure e - aggiunge suor Simona - mettere in pratica qualche regola geometrica di cui ignorava l'esistenza e che invece impara a conoscere applicandola. «Quest'anno abbiamo vinto il bando della Regione e siamo tutti molto soddisfatti - spiega la religiosa - ma due corsi eravamo riusciti ad attivarli anche lo scorso anno grazie al finanziamento di quattro imprenditori nel settore dell'acciaio insieme con la Fondazione Con il Sud.

Un esperimento che ha funzionato destinato a crescere certamente». 

Video

Prova ne è che le iscrizioni sono subito arrivate a decine ed è stato necessario assumere dodici docenti e alcuni collaboratori. Per la gioia di don Franco Rapullino, parroco nella chiesa di San Giuseppe a Chiaia, a due passi dal convento dell'Arco Mirelli: «È vero, sono quello del fuitevenne, il grido di dolore che lanciai ai napoletani dopo l'uccisione per errore del piccolo Nunzio Pandolfi, di soli 2 anni, nel cuore del Rione Sanità, ma quando vedo queste iniziative, si riaccende in me la luce della speranza. Ho visitato personalmente la scuola coordinata da suor Simona e, tra quei banchi, ho riconosciuto tanti ragazzini dal passato già parzialmente compromesso ma, oggi, pieni di voglia di riscatto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA