Napoli, fidanzati morti a Secondigliano. Enzo e Vida, passione e litigi: la pace poi l’ultimo abbraccio

Lei, iraniana, studiava da qualche anno a Napoli. Lui aiutava il padre in pizzeria, voleva fare lo steward

Enzo e Vida
Enzo e Vida
di Giuliana Covella
Domenica 17 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo agg. 18 Marzo, 07:34
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Una storia d’amore “tumultuosa”, com’è tipico spesso a quell’età. Un legame fatto di passione, ma anche di incomprensioni, di allontanamenti e di successivi riavvicinamenti. Proprio come sarebbe accaduto (il condizionale è d’obbligo in questi casi) nelle ultime settimane tra Vincenzo Nocerino e la sua fidanzata Vida Shahvalad. Una coppia di 24 anni lui, 20 lei. Due giovani che ieri hanno terminato per sempre il loro idillio. Fermo restando che vi sono indagini in corso e che quindi, è bene ribadirlo, siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma chi erano quei due ventenni che in una sera di marzo hanno deciso di appartarsi in auto, al riparo da occhi indiscreti, per trovare un po’ d’intimità? Quando si arriva in I Traversa Fosso del Lupo, poco dopo le 12, all’altezza del civico 161, luogo della tragedia, ci sono solo agenti della Scientifica e forze dell’ordine. A dividerli dal lato opposto della strada c’è una recinzione di plastica a strisce. Oltre quella ci sono i corpi senza vita di due ragazzi poco più che ventenni, trovati semi nudi all’interno di una Panda di colore rosso. Tra le ipotesi sulla morte, se in un primo momento si era parlato di un suicidio, si è fatta strada un’altra probabile idea. Ossia che una tragica fatalità abbia causato l’incidente. Un gesto, quello di accendere il motore dell’auto per scaldarsi, che sarebbe stato preso sotto gamba dai due giovani, che poi si sarebbero addormentati e mai più risvegliati dopo le esalazioni del gas di scarico.

Capelli castani corti, appena riccioluto, sguardo simpatico e vispo, baffetti e pizzetto. Appare così Vincenzo Nocerino, che a breve avrebbe compiuto 25 anni, nella foto del suo profilo Facebook, in posa davanti a un muretto con camicia, giubbino di pelle e occhiali da sole poggiati in testa. Un’immagine serena, come quella che descrivono in tanti, specie coloro che lo hanno visto per l’ultima volta due sere fa, mentre usciva di casa felice per festeggiare il compleanno della fidanzata. Un ventenne che non avrebbe avuto alcun motivo, stando alle prime testimonianze di chi lo conosceva, per togliersi la vita insieme a una sua coetanea. Tanto più dopo una serata passata tra risate e divertimento. Ma chi era Vincenzo Nocerino? Il ragazzo, figlio unico, viveva col papà Alfredo in quel palazzo di edilizia privata nel rione Kennedy a Secondigliano. I genitori si erano separati e lui era legatissimo al padre, col quale oltre al tetto in cui abitavano, condivideva anche il luogo di lavoro. Papà Alfredo infatti è titolare di una pizzeria-trattoria a Fuorigrotta, in viale Kennedy, a pochi passi dall’Edenlandia. E Vincenzo amava lavorare lì.

Da tutti viene descritto come un ragazzo solare, sempre allegro e altruista e per queste sue doti benvoluto da amici, parenti e vicini di casa. Proprio come lo avrebbero visto in molti la sera prima di morire. Felice ed emozionato al pensiero di trascorrere una bella serata in compagnia della fidanzata. Non solo. C’è di più. Vincenzo era allegro e sempre di buonumore non soltanto sul luogo di lavoro, con gli amici e la fidanzata. Lo era soprattutto con colui che lo aveva messo al mondo e che amava più della sua stessa vita, come emerge dai tanti post pubblicati sui social.

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Sono tante infatti le foto postate sulle pagine Facebook sia della pizzeria dove lavorava, sia del profilo privato del ragazzo in cui si “raccontano” piccoli pezzi di vita di padre e figlio. In uno scatto in particolare, dove Vincenzo e Alfredo sono ritratti insieme sorridenti mentre sono intenti alla guida di una macchina a scontro (di quelle che si trovano al lunapark), si evince il profondo legame che c’era tra i due. Proprio Vincenzo scrive, a corredo di quell’immagine della sua infanzia, di quanta forza abbia il suo papà nonostante le tante difficoltà affrontate. Poi una dichiarazione d’amore filiale, che emoziona al solo leggerla. La stessa dolcezza e positività che traspaiono in un’altra immagine, dove posa con gli amici poco più che adolescente, sorridente e abbronzato. Ecco chi era Vincenzo. Un ragazzo che aveva studiato, conseguendo un diploma ad indirizzo turistico e che sognava - adesso che era diventato adulto - di lavorare nel settore. La sua ambizione infatti era di entrare a far parte di una tra le più note compagnie aeree del mondo, la Ryanair. Mentre la sua fidanzata Vida, 21enne di nazionalità iraniana, seguiva l’università a Napoli: viveva nell’area industriale dopo un breve periodo a Caserta.

 

Negli ultimi tempi tra i due pare ci fosse stata qualche incomprensione, di cui al momento non si conoscono i motivi. Poi di recente il riavvicinamento. Tanto che venerdì sera la coppia aveva festeggiato assieme il compleanno di lei. Rientrati a tarda notte, i due ragazzi si erano appartati in auto nel box del papà di Vincenzo per avere un po’ di intimità. Ignari forse che tutto sarebbe finito male.