Napoli, infermieri al Plebiscito:
«Dopo Covid assistenza territoriale»

Napoli, infermieri al Plebiscito: «Dopo Covid assistenza territoriale»
Lunedì 15 Giugno 2020, 15:26
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«Forse il covid ha ricordato a tutti quanto ci impegniamo tutti giorni ma vogliamo che ci sia ora una rimodulazione dei servizi sanitari, con maggiore incidenza di figure come l'infermiere di comunità, l'infermiere di famiglia». È con questo obiettivo, spiega la portavoce Tiziana Piscitelli, che sono scesi oggi in piazza a Napoli, come in tutta Italia, gli iscritti del Movimento Nazionale Infermieri, un soggetto nato circa un mese fa online e che ha raccolto oltre 38.000 iscritti in Italia. Al Plebiscito, a Napoli, erano poco più di 50, con cartelli con scritte tra cui «adeguamento dei salari e delle indennità» e «riconoscimento delle competenze specialistiche».

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Alle 10.30 hanno fatto volare 50 palloncini rossi per simboleggiare il loro impegno. «Non siamo eroi - spiega Piscitelli - e non abbiamo superpoteri.
Semplicemente ci impegniamo ogni giorno ma ora siamo stanchi, si è risvegliata la coscienza collettiva della categoria, un moto di coraggio da parte di tutti che ci ha raccolto al di là delle bandiere sindacali e partitiche». L'infermiera partenopea sottolinea che «ora bisogna investire sulla sanità, su chi eroga l'assistenza e anche su chi ne usufruisce: bisogna offrire maggiore assistenza sul territorio, rimodellare il sistema. Dopo il covid19 si è capito che serve l'infermiere di comunità, un concetto espresso nel 1889 da Florence Nightingale, la fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna, che disse 'nel futuro non ci saranno ospedali ma la cura sul territoriò. Siamo nel 2020 e questa pandemia speriamo dia uno sprone a rimodellare la figura infermieristica in questa direzione».

 
 
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