Napoli. Via Marina, ultimatum dell'impresa
ok a giugno solo se arrivano i fondi

Napoli. Via Marina, ultimatum dell'impresa ok a giugno solo se arrivano i fondi
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 26 Gennaio 2017, 08:51 - Ultimo agg. 16:51
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«Finire via Marina entro marzo? Ci vorrebbe un miracolo. Ci sono i tempi tecnici. Una proroga è indispensabile. Magari si potrà discutere se arrivare fino a settembre, ma occorrono almeno 4 mesi per arrivare ad un buon risultato. Diciamo che settembre sarebbe una previsione giusta, ma se il Comune salda tutti gli arretrati, regolarizza i flussi dei pagamenti e non subentrano altri intoppi si potrebbe anticipare a maggio-giugno». A lanciare l’ultimatum a Palazzo San Giacomo è la ditta Asse Costiero Scarl, la società costituitasi dall’Rti Cesved-Ianniello dopo l’aggiudicazione del mega-appalto di restyling di via Marina.



Da mesi, infatti, il Municipio non paga più la ditta. All’appello mancano ancora il quarto e il quinto saldo, da un milione e 600mila euro ciascuno, relativamente al 2016. L’ultima erogazione è arrivata ad agosto. Da allora, il Comune ha chiuso i rubinetti e i lavori si sono arenati. A corto di liquidi, la società non può pagare i fornitori e soprattutto quelli piccoli cominciano a scalpitare, mentre il materiale resta fermo in deposito in attesa di partire, nonostante i documenti per gli ordinativi siano già pronti. Difficile in questa situazione, secondo la società, che si possa rispettare la scadenza di marzo, rilanciata recentemente dal sindaco Luigi de Magistris, che ieri, alla trasmissione Lente d’Ingrandimento su Televomero ha ribadito che «non ci saranno stop su via Marina, opera strategica e senza precedenti». Anche i sindacati sono in agitazione. «I lavoratori - affermano -, non avrebbero ancora percepito gli stipendi di gennaio». Dopo i licenziamenti di una ventina di operai, non si esclude di passare ad azioni forti, come lo sciopero e il blocco dei cantieri, se la situazione proseguirà. Per quanto riguarda l’avanzamento dei lavori, il problema principale riguarda l’approvvigionamento dei pali per la trazione del tram che il Comune ha commissionato ad una ditta specializzata che li assembla in Olanda.



La prima tranche di 54 lampioni grigi è arrivata a novembre ed è stata in parte già installata sul tratto di via Vespucci-via Volta.
Ne mancano altri 200. «Senza il materiale per lavorare – affermano dall’Asse Costiero scarl – non possiamo proseguire. Gli ordini sono già definiti, si devono effettuare solo i pagamenti. Appena il Comune ci salderà le spettanze, partiremo con l’acquisto. Quanto ci vorrà? Almeno 15-20 giorni per trasportarli via mare dall’Olanda. I primi 54 sono già arrivati e sono stati montati su via Volta e via Vespucci, non tutti perché sono arrivati in ordine sparso e ciascuno è destinato ad uno specifico alloggiamento. Negli ultimi mesi è sorto anche un problema di interferenza con i cunicoli dei sottoservizi. Non appena completeremo lo spostamento della linea tranviaria e il posizionamento dei pali potremo riaprire il primo tratto di via Vespucci, fino a corso Lucci». «Ad oggi – prosegue la società – il Comune non ha ancora versato i fondi: circa 3,2 milioni, tra il quarto e il quinto saldo. Qual è il motivo dei ritardi? A quanto ci risulta, le lungaggini burocratiche. Le fatture certificate sono inviate al Municipio che le gira alla Regione per la rendicontazione, trattandosi di fondi europei. Una volta arrivata l’autorizzazione, il Comune può effettuare i pagamenti. Ma la procedura richiede tempo e i lavori ne risentono. I ritardi nei pagamenti si riflettono sui fornitori, provocando rallentamenti nel reperimento dei materiali, senza i quali anche il lavoro viene a mancare e si crea eccedenza di personale». Insomma, un cane che si morde la coda. Il Comune, intanto, assicura che i pagamenti arriveranno tra domani e lunedì. Dove si avvertono le difficoltà maggiori?


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