Napoli, movida blindata: divise ovunque, regge il piano sicurezza

Napoli, movida blindata: divise ovunque, regge il piano sicurezza
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 26 Novembre 2017, 11:14 - Ultimo agg. 27 Novembre, 10:19
6 Minuti di Lettura

Movida sicura, atto primo in due scene. Se fosse il canovaccio di un'opera non potrebbe che cominciare da qui - dalla zona dei baretti di Chiaia - il nuovo corso del divertimento senza coltelli, pistole e risse. L'altra sera è andata in scena l'anteprima del piano varato dal comitato per l'ordine pubblico teso a garantire la sicurezza collettiva. Le immagini dei disastri scatenati da bande di giovani e giovanissimi nello scorso fine settimana tra via Bisignano e via Carlo Poerio, nel cuore del cosiddetto «salotto buono» della città, sono destinate a rimanere solo un brutto ricordo.

Nella notte tra venerdì e sabato abbiamo percorso gli itinerari più battuti dal popolo della notte: dai giovani (e non solo) che cercano un paio d'ore di svago nei luoghi destinati allo svago e al divertimento. Due zone-simbolo: il quadrilatero compreso tra piazza dei Martiri, piazza Amedeo, la Riviera e via Chiaia; e poi piazza Bellini, cuore pulsante del divertimento notturno del centro storico.
 


Un dispositivo discreto ma efficace solca il perimetro dell'area trasformata solo otto giorni fa nel set di un drammatico Far West metropolitano. La zona - di competenza dei carabinieri - appare presidiata già alle 23 di venerdì. Militari ovunque, anche se la presenza delle divise appare discreta se non addirittura impalpabile. Oltre ai carabinieri in divisa ce ne sono molti altri in borghese, pronti a cogliere ogni possibile momento di tensione o di scontro. Ma l'atmosfera è rilassata, e tutto andrà per il meglio.

Confuso tra la folla dei clienti che affollano i locali c'è anche il comandante provinciale, il colonnello Ubaldo Del Monaco, che (in borghese) passeggia per un paio d'ore lungo il reticolo di stradine che si intersecano tra la Riviera, via Filangieri, via Vittoria Colonna e via dei Mille. Lungo i vicoletti sfrecciano gli «Scorpioni», i motociclisti del nucleo Radiomobile.

Nell'area dei baretti sono stati impiegati nella notte tra venerdì e sabato (fino alle cinque del mattino) una cinquantina di militari, supportati da alcune pattuglie dell'Esercito e della Municipale. Complessivamente sono state controllate 250 persone, 34 delle quali sono risultate già note alle forze dell'ordine. Sessanta i veicoli fermati e sottoposti a controlli: i militari hanno multato i conducenti perlopiù per guida senza casco, senza polizza assicurativa e senza patente. Le forze dell'ordine hanno perquisito 43 persone e 16 veicoli; otto assuntori di sostanze stupefacenti sono stati segnalati alla Prefettura. Sequestrate anche modiche quantità di hashish e marijuana. Il Nucleo radiomobile dei carabinieri, infine, ha sanzionato - tra il Lungomare e piazza San Pasquale - dodici parcheggiatori abusivi. E ieri sera c'è stato il passaggio di consegne. La zona di Chiaia è stata assunta sotto il controllo degli agenti della Polizia di Stato. Il dispositivo proseguirà in futuro. Segno della massima attenzione che il comitato per l'ordine pubblico intende dare per garantire il regolare svolgimento della movida in città.
 
Atto primo, scena seconda. Da Chiaia a piazza Bellini. Due sere fa a presidiare l'area che va da piazza del Gesù ai Decumani, fino a piazza Bellini, c'era invece la Polizia di Stato (ieri sono invece intervenuti i carabinieri, in base al principio dell'alternanza che abbiamo già spiegato).

All'una di notte piazza Bellini è un formicaio umano. Tra il quadrilatero alle spalle di Port'Alba è tutto un brulicare di auto, motorini ma soprattutto passanti che si radunano intorno ai bar e ai localini che circondano le storiche mura greche della città antica. Saranno almeno cinque-seimila persone. Una marea umana difficile da fronteggiare. Ed è qui che ti accorgi quanto delicato e difficile sia svolgere il compito destinato alle forze dell'ordine.

Spaventa quella massa di gente solo a osservarla. Basterebbe un nulla, una scintilla, e se all'improvviso qui scoppiasse una rissa sarebbero dolori per tutti. Alle due meno venti da uno dei palazzi che affacciano sulla piazza arriva una telefonata in questura che segnala schiamazzi e uno strano andirivieni lungo una traversina che porta ad un vicolo cieco dove c'è un disco-pub frequentato soprattutto da extracomunitari. Scattano i controlli amministrativi.

L'intero perimetro è presidiato anche da due pattuglie dell'Esercito che termineranno solo alle sette l'orario di servizio. Gli agenti dell'Ufficio prevenzione generale intanto si aggirano nella piazza affollata, e quando notano personaggi sospetti eseguono controlli: identificano i giovani, ma non solo. Accanto a loro operano altri colleghi in borghese. Perché se la «divisa» funge da deterrente, è l'agente in borghese che riesce a cogliere davvero i malintenzionati o i delinquenti. Piazza Bellini si conferma uno dei crocevia dello spaccio di stupefacenti. Anche nella notte tra venerdì e sabato si spacciava nel centro storico. Un giovanissimo è stato bloccato mentre stava consegnando una dose di droga a una ragazzina che, quando i poliziotti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli sono entrati in azione, è riuscita a scappare: il pusher finito in manette ha solo 17 anni.

Gli agenti si sono accorti di lui perché ogni tanto alcuni ragazzi gli si avvicinavano per farsi consegnare «qualcosa» in cambio di denaro. Le dosi le teneva nascoste in una fioriera: nel vaso ne sono state trovate venti (tra hashish e marijuana). Il 17enne, S.S., aveva addosso anche venti euro, provento dello spaccio. Per lui si sono aperte le porte del centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

Non solo piazza Bellini. Intorno ai fiori del divertimento notturno attecchisce tanta altra gramigna. E piante carnivore: dai delinquenti che scippano e fanno rapine ai nuovi spacciatori venuti dall'Africa magari sognando un futuro migliore e spesso ritrovatisi a fare da fiancheggiatori dei clan che preferiscono sub-appaltare lo spaccio e la vendita al dettaglio di crack, cocaina, hashish e marijuana.

Nelle quasi due ore in cui siamo rimasti a osservare quel fiume umano che scorre tra piazza del Gesù, via Benedetto Croce, via Santa Maria di Costantinopoli e dintorni ne abbiamo visti tanti.
Extracomunitari che vendono agli angoli delle strade gli stupefacenti. Le forze dell'ordine ne arrestano in media due o tre ogni notte, durante i fine settimana. «Poi - spiega un investigatore - vengono portati in tribunale per la direttissima, e nove volte su dieci, pur convalidando l'arresto, i giudici li rimandano nelle comunità di appartenenza ai domiciliari. Ma loro dopo qualche giorno evadono e tornano a spacciare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA