Concerto trash abusivo al Plebiscito, i vigili urbani di Napoli erano informati

Concerto trash abusivo al Plebiscito, i vigili urbani di Napoli erano informati
di Valerio Esca
Lunedì 1 Aprile 2019, 08:00 - Ultimo agg. 15:19
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«Attenzionare flash mob piazza Plebiscito». È tutto scritto nero su bianco, riportato all'interno del «prospetto di servizio» del 25 marzo 2019, dell'Unità operativa di Chiaia dei vigili urbani. A firmare l'ordine il comandante di reparto, capitano Sabina Pagnano, che nella colonna dedicata ai servizi di viabilità delle sue pattuglie, del turno 14,45-21,30, indica ai tre agenti all'opera di tenere d'occhio il trash mob (più che flash mob) del neomelodico Tony Colombo, andato in scena a piazza Plebiscito la sera del 25 marzo.

In queste ore a Palazzo San Giacomo, così come in Procura, si sta tentando di riavvolgere il nastro dell'ultima settimana. Basta leggere le carte: il 15 marzo la segreteria del sindaco, nel rilasciare «parere favorevole» al flash mob, inoltra la richiesta all'Unità operativa di Chiaia dei vigili, «per eventuali provvedimenti di competenza». Dunque la polizia locale sapeva che il flash mob si sarebbe svolto e che andava «attenzionato». Perché il capitano di Chiaia, il 28 marzo, scrive al comandante dei caschi bianchi Ciro Esposito e all'assessore alla polizia Urbana, Alessandra Clemente, di «aver appreso dalla stampa, soltanto il 27 marzo, dello svolgersi del flash mob in piazza Plebiscito» specificando inoltre di aver avviato «ulteriori indagini ed accertamenti al fine di verificare la liceità dell'evento», mentre nell'ordine di servizio del 25 marzo, firmato dalla stessa Pagnano, è scritto in grassetto di sorvegliare il flash mob?
 
«Si tratta di una comunicazione interna, scritta dal capitano, che ha subito verificato quanto accaduto e si è attivata per capire come siano andate le cose» fanno sapere dal comando di via De Giaxa. I caschi bianchi provano poi a gettare acqua sul fuoco: «Il flash mob si è tenuto dopo la fine del servizio degli agenti in strada, dunque dopo le 21». Perché sull'ordine di servizio risulta che le attività dei vigili sarebbero dovute terminare alle 21,30? «In realtà gli agenti vanno via alle 21, perché si deve sempre considerare la mezz'ora di pausa pranzo». «Inoltre spiegano ancora da via De Giaxa di flash mob nelle aree pedonali, tipo via Toledo, ne vengono autorizzati tantissimi. E in area pedonale il servizio dei vigili non viene proprio assegnato, a differenza delle zone soggette al traffico veicolare».

Non si può certo negare la singolarità del fatto che nessuno abbia visto, nessuno si sia accorto e nessuno sia intervenuto durante le operazioni di montaggio del palchetto e durante l'esibizione del neomelodico. «Nessuno ci ha chiamati, altrimenti saremmo intervenuti evidenziano dalla polizia Municipale come avvenuto giovedì mattina a Secondigliano». Il 28 marzo infatti, giorno delle nozze di Colombo e Tina Rispoli, il comandante dei vigili è stato allertato alle 9,45 da una telefonata della polizia. Dopo dieci minuti gli agenti della polizia urbana erano già a piazza di Vittorio per verbalizzare la carrozza della sposa, impedendole di proseguire. «Quello che dovevamo fare si difendono ancora i vigili lo abbiamo fatto. Ovvero verbalizzare l'organizzazione, sia per la carrozza, ma soprattutto per il concerto non autorizzato, per un totale di 32mila euro». Verbali notificati venerdì sera a casa del legale rappresentante del neomelodico.

«Quanto avvenuto è indegno ha tuonato ieri il presidente della Camera Roberto Fico È necessario indagare, chi ha sbagliato deve pagare.

Non è possibile che abbiano montato un palchetto in Piazza del Plebiscito, anche per parecchio tempo, e nessuno si sia mosso. Perché i vigili non hanno controllato?» si chiede Fico.

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