Napoli, sos ai Colli Aminei: «Stanno occupando dieci appartamenti»

Napoli, sos ai Colli Aminei: «Stanno occupando dieci appartamenti»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 4 Ottobre 2022, 23:28 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 18:11
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Hanno sfondato le porte e sono entrati. Hanno trovato casa, sanno che da lì difficilmente verranno cacciati. Sono i nuovi invasori, trovano allacci con le utenze completamente abusivi, fanno rete contro eventuali controlli. Viale Colli Aminei, al civico 34, il mondo diviso in due: da un lato i legittimi assegnatari, quelli che hanno diritto a stare all’interno delle abitazioni, nelle quali vengono pagate le singole utenze; dall’altro, i non assegnatari, quelli che hanno preso possesso di locali lasciati vuoti all’interno di un complesso edilizio comunale. Scene già viste, che si ripetono in modo seriale.

Pochi giorni fa, l’ultima segnalazione: correte, stanno sfondando tutto. Voci dal di dentro, da parte di residenti, che chiedono l’intervento dello Stato. In pochi giorni, dieci appartamenti sono stati occupati, mentre c’era chi si è trincerato all’interno della propria abitazione per evitare problemi all’esterno. Voci allarmanti: «Abbiamo paura di essere cacciati, questi sono camorristi, bisogna intervenire». Prime segnalazioni fatte al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, arrivano conferme da parte delle forze dell’ordine del territorio.

E al Mattino, c’è chi chiede anonimato, schiumando rabbia: «Sono camorristi, sono gente del “sistema”, portano i bambini e occupano le case, appena si accorgono che qualcuno ha lasciato la propria abitazione. Conoscono gli assegnatari, conoscono la loro età, se la prendono con i più anziani, sanno quando devono intervenire». 

Altra materia per le forze dell’ordine. Come è noto, il condominio al civico 34 di viale Colli Aminei è stato segnalato un anno fa da questo giornale, come teatro di un possibile scempio del patrimonio immobiliare. Da allora nessun intervento. Esattamente come accaduto in un’altra zona della città. Siamo in via Egiziaca a Pizzofalcone, all’altezza del civico 35, dove la realtà delle occupazioni abusive è sempre in movimento. Estate da incubo sulla collina più antica della città, dove c’è chi non ha lasicato il proprio alloggio nel timore di non potervi più entrare. Storie che sembrano arrivate dal secolo scorso, che restano attuali di fronte a una sorta di inerzia che cristallizza e ratifica ogni genere di abuso. Come è noto sui casi di Pizzofalcone e dei Colli Aminei, si è riunito il comitato per l’ordine pubblico e per la sicurezza, nel tentativo di chiudere il cerchio attorno agli invasori del patrimonio pubblico. Un’attività condotta in questi mesi sotto traccia, con l’analisi dei nomi dei presunti organizzatori dell’assalto. Possibili sviluppi attesi nei prossimi mesi, quando verifiche e monitoraggi dovrebbero dare la stura a interventi drastici. Ma torniamo in viale Colli Aminei.

Purtroppo, anche in quest’area sono stati usati bambini. Servono come scudo contro ogni possibile intervento in termini di ordine pubblico. Vengono insediati all’interno degli appartamenti presi di mira, difficilmente possono essere allontanati con la forza pubblica. In tempo reale, la scorsa mattinata, un lettore del Mattino ha fatto la telecronaca dell’assalto alle case comunali: «Li vedo, sono davanti a me - ha spiegato uno degli inquilini - stanno buttando a terra la porta... li vedo dallo spioncino della mia abitazione».

Alla fine della mattinata, la porta non è stata abbattuta, ma semplicemente divelta, per evitare inutili sprechi di risorse e di energia. Ed è questo un altro aspetto tutto da approfondire: in azione squadrette di fabbri e muratori, che aprono e chiudono appartamenti, li organizzano a seconda delle esigenze. Un indotto economico all’ombra di occupazioni e abusi, in uno scenario che - ai Colli Aminei come a Pizzofalcone - attende un intervento da parte dello Stato. 

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