Napoli, polemiche sulla riapertura di Fiorenzano: «Non sono eredi della storica famiglia di friggitori»

Napoli, polemiche sulla riapertura di Fiorenzano: «Non sono eredi della storica famiglia di friggitori»
Giovedì 26 Ottobre 2017, 17:16
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Ha riaperto da pochi giorni a Napoli la friggitoria Fiorenzano alla Pignasecca, con una gran festa e un importante bagno di folla. Eppure è già tempo di polemiche. Salvatore D’Elia, erede, insieme a Ciro D’Elia e Luca D’Elia, della friggitoria chiusa nel 2009 si scaglia contro i nuovi gestori del locale che, a suo dire, non sarebbero appartenenti alla storica famiglia di pizzaioli e friggitori, oggi attiva a Roma con il ristorante Olio&Farina. 

«La famiglia D’Elia, unica erede dell’attività Fiorenzano, si dissocia da quanto dichiarato da falsi sedicenti appartenenti a questa famiglia - si legge in una nota - in quanto indebitamente appropriatisi dell’identità della nostra attività familiare e dell’operato dei nostri antenati e della nostra famiglia per trarne proprio tornaconto, tenendoci allo scuro di tutto e usando immagini, aneddoti e vicende a loro completamente estranei e appartenuti solo e soltanto a noi. La nostra storia muove i primi passi sin dalla seconda metà dell’Ottocento, quando la famiglia D’Elia in un “basso” di via Ventaglieri preparava “a ogge, a otto” i fritti poveri della tradizione napoletana per il popolo di Montesanto, nel cuore del quartiere Montecalvario a Napoli. L’attività vera e propria prende forma alla fine degli anni venti, plasmata dall’incontro di Ciro D’Elia senior e Salvatore Fiorenzano: in Via Portamedina nasce la Friggitoria Fiorenzano, dedicata alla signora Emilia Fiorenzano, moglie di Ciro D’Elia. In seguito ai bombardamenti susseguitisi nel quartiere dal Marzo al Settembre del 1943 l’edificio che ospita la bottega viene pesantemente danneggiato. Il negozio si sposta così in Piazza Montesanto, 6 e questa sarà l’ultima ed unica dimora di questa attività secolare. Negli anni Sessanta - prosegue il racconto - Salvatore D’Elia eredita l’attività della sua famiglia e la conduce fino al 1979, anno della sua morte. A Salvatore succedono la moglie Maria Campanile e i tre figli: Emilia D’Elia; Ciro D’Elia e Lucia D’Elia. Nel 1998 la signora Campanile dona l’attività al figlio Ciro D’Elia, alla moglie Concetta Colimoro e ai figli Salvatore e Luca D’Elia (gli attuali eredi). La famiglia unita porta avanti l’attività fino alla chiusura definitiva nel 2009».

«I signori D’Elia - conclude la nota - sono pronti a intervenire legalmente contro chi si è appropriato non solo del nome ma della storica attività: difatti, i più ricorderanno che L’arte dell’omonima famiglia non è nell’ attività di friggitoria e pizzeria, ma legata al mondo della trippa. Per non cadere in episodi ben noti di omonimia, dietro cui si nasconde spesso la corsa alla notorietà (senza sacrifici dei veri padri) ci affidiamo al buon senso di ognuno  e soprattutto al bisogno di mantenere intatto il nostro patrimonio enogastronomico che nel caso dell’autentica ed unica friggitoria Fiorenzano, è anche storico e culturale».
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