Napoli porta est, il Comune fissa i paletti per il sì

Napoli porta est, il Comune fissa i paletti per il sì
di Luigi Roano
Giovedì 28 Luglio 2022, 08:00
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«L'assessore Laura Lieto, nell'evidenziare la valenza dell'intervento in argomento, sottolinea l'importanza per l'amministrazione comunale di inserire lo stesso in un quadro più ampio che preveda la riqualificazione dell'area vasta tra Porta Nolana fino e Gianturco, ivi compreso il Centro direzionale». La Lieto è l'assessore all'Urbanistica del Comune - probabile prossimo vicesindaco - e le sue parole sono quelle trascritte sul verbale della conferenza dei servizi di aprile, circa 100 giorni fa. Nella sostanza sono i paletti che il Comune ha messo prima di dare il via libera al progetto della Regione Porta est di cui Palazzo San Giacomo è partner istituzionale - serve una variante al Prg - assieme alle Fs proprietarie dei suoli della vasta area che va dall'uscita della A3 in via Ferraris fino alla stazione di piazza Garibaldi passando per Porta Nolana. In mezzo a quest'area la Regione vuole far sorgere il suo nuovo quartier generale simboleggiato da una torre di circa 80 metri il cui costo è di almeno 300 milioni. Una conferenza che nei desiderata della Regione doveva essere chiusa già il 10 giugno e che invece è slittata almeno fino a prima della pausa estiva. La tensione corre sul filo che lega giocoforza Comune e Regione, di qui il pressing del governatore sul sindaco per quel sì del Comune annunciato ma mai arrivato. L'ex rettore vuole un progetto che rilancia l'intera area est e che non depauperi e lasci fuori il Centro direzionale e il quartiere di Gianturco; De Luca ha invece fretta di aprire i cantieri per trasferire la Regione di fronte al Centro direzionale. Ma Manfredi tiene botta e ha posto le sue condizioni. Del resto - come ha dichiarato a Il Mattino - a settembre vuole aprire il confronto per il rilancio del Centro direzionale, creare un tavolo intorno al quale si devono sedere gli operatori della city e anche i futuri investitori. 

Dunque, spuntano fuori documenti ufficiali e verbali della discussione della conferenza dei servizi.

E lo strappo tra Comune e Regione è più plastico così come le preoccupazioni del governatore. Perché alla seconda convocazione del 5 maggio Palazzo San Giacomo non si presenta. La dirigente della Regione Santaniello al riguardo mette a verbale che «in premessa l'assenza del Comune di Napoli risulta legata a problematiche connesse con la ricezione delle comunicazioni». La sostanza è che da allora il Comune non si è più fatto più vivo. Una mossa che assume un significato strategico se si rileggono le parole di De Luca nella prima e unica conferenza, quella di aprile, alla quale il Comune ha partecipato: «Il presidente De Luca evidenzia l'importanza dell'intervento ai fini della riqualificazione di un'area che rappresenta un nodo nevralgico di accesso per la città di Napoli. In relazione a quanto esposto negli interventi - cioè alle affermazioni della Lieto - chiede che nella fasizzazione dell'intervento e nella stesura del cronoprogramma risultino ben distinte le attività ed i tempi connessi con l'intervento trasportistico del nodo complesso Garibaldi, nonché quelle dell'intervento pubblico che prevede la realizzazione dell'Edificio regionale ed il parco urbano, rispetto all'intervento di edilizia a cura di Fs Sistemi Urbani». Per poi concludere così: «In riferimento all'approccio di concretezza ed efficienza amministrativa sempre necessario invito tutti ad accelerare le tempistiche delle attività di competenza auspicando la chiusura della conferenza e la sottoscrizione dell'accordo per il 10 giugno 2022 in modo da garantire al Comune la ratifica dello stesso con conseguente approvazione della variante al Prg entro il successivo mese di luglio». A oggi 28 luglio le varianti al Prg agli ambiti 12 e 23 non sono state fatte e manca il sì del Comune al progetto Porta est. 

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