Napoli, la richiesta dei pm alla Apple:
«Aprite l'i-Phone di Tiziana»

Tiziana Cantone
Tiziana Cantone
di Marilù Musto
Martedì 25 Ottobre 2016, 08:23 - Ultimo agg. 12:35
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La verità sul suicidio di Tiziana Cantone in un codice. Sono quattro le cifre che chiudono l'iPhone di Tiziana agli inquirenti come un fortino. Prima di legarsi un foulard al collo in casa della zia a Mugnano, Tiziana - finita nel tritacarne del feticismo digitale al centro di video hard aveva inviato dei messaggi con il suo telefono Apple.

Era il 13 settembre. L'iPhone adesso è inviolabile: serve il codice che solo lei conosceva per accendere il dispositivo, creato in maniera talmente perfetta dall'azienda fondata da Steve Jobs che nessuno può avviarlo, tranne il proprietario, in questo caso deceduto, e lo stesso colosso di Cupertino. Per questo, da oltre un mese, le indagini della Procura di Napoli nord si ripiegano su stesse, facendo leva solo sui testimoni e su perizie eseguite su altri cellulari sequestrati, come quello dell'ex fidanzato di Tiziana, Sergio Di Palo, accessibile perché utilizzato con il sistema operativo Android per smartphone.

Tuttavia, non si getta via la spugna e si corre ai ripari Oltreoceano. Il pm titolare del fascicolo, Rossana Esposito, ha confezionato una rogatoria internazionale da inviare negli Stati Uniti tramite il Dipartimento di giustizia dell'Ambasciata di Roma, rappresentata da una funzionaria del Governo americano con la quale il pm è in costante contatto. Il punto è sbloccare l'inceppo che rallenta l'inchiesta sull'istigazione al suicidio di Tiziana Cantone. La richiesta riguarda «l'accesso al dispositivo iPhone in possesso alla Cantone per indagini in corso in Italia».

 

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