Torre del Greco. Arrestato il padre del 15enne indagato per l'omicidio di Pietro Spineto

Torre del Greco. Arrestato il padre del 15enne indagato per l'omicidio di Pietro Spineto
di Teresa Iacomino
Martedì 11 Agosto 2015, 16:39 - Ultimo agg. 12 Agosto, 09:23
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TORRE DEL GRECO - Svolta nelle indagini sull’omicidio di Pietro Spineto, il ragazzo di 19 anni morto sabato sera in circostanze ancora non del tutto chiarite in un palazzo di vico Bufale.

Il padre del quindicenne indagato per omicidio colposo, Armando Gaudino, 44 anni, si è presentato ieri alla polizia e ha indicato agli inquirenti dove si trovava la pistola semiautomatica calibro 7,65 dalla quale - mentre veniva maneggiata dal figlio di 15 anni - sarebbe partito il colpo che ha ucciso Spineto.

L'uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

Gaudino, secondo gli investigatori sarebbe contiguo al clan di camorra Falanga. A lui contestano le ipotesi di reato di detenzione e porto illegale di arma clandestina.

L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale. La pistola è stata ritrovata dagli agenti del commissariato di polizia di via Sedivola, guidati dal primo dirigente Davide Della Cioppa nel cortile di una scuola elementare di Torre del Greco e aveva la matricola abrasa.

Il padre del ragazzo da domenica scorsa era ricercato dalla polizia. Gli inquirenti erano convinti che l'uomo potesse conoscere particolari importanti per le indagini. A comunicare la svolta è stato l'avvocato del ragazzo, Sergio Lino Morra. L'arma è stata recuperata dagli agenti del commissariato di polizia di via Sedivola, guidati dal primo dirigente Davide Della Cioppa.

Ieri mattina invece, alla presenza del pm della Procura dei minori La Ragione, gli inquirenti hanno nuovamente ascoltato il quindicenne: «Un ragazzo distrutto - lo descrive il suo legale - che in più di una circostanza è scoppiato a piangere». Nel corso dell'interrogatorio il giovane accusato di omicidio colposo ha confermato sostanzialmente quanto dichiarato poche ore dopo la tragedia, quando era stato convinto dalla madre a presentarsi alle forze dell'ordine per chiarire quanto accaduto.

Il giovane aveva anche confermato agli inquirenti di sapere che l'arma trovata la sera della tragedia assieme a Pietro Spineto era del padre, sottolineando anche che il primo ad usarla dopo avere tolto il caricatore era stato proprio il diciannovenne, «esplodendo» in tutto cinque colpi andati a vuoto, prima del tragico epilogo.

Circostanze queste, che dovranno essere confermate dagli esami dello stube effettuati nei giorni scorsi sia sulla vittima, sia sul minorenne indagato per omicidio colposo. Ieri si è svolta anche l'autopsia sul corpo della giovane vittima, i

cui esiti sono attesi nelle prossime settimane.

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