Napoli, corruzione e sistema penale
integrato. Ne discutono alla Federico II

Napoli, corruzione e sistema penale integrato. Ne discutono alla Federico II
Giovedì 10 Novembre 2016, 12:06 - Ultimo agg. 11 Novembre, 16:16
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Ad un anno dalla firma del Protocollo d’intesa anticorruzione, tra l’Università Federico II di Napoli, l’Autorità nazionale anticorruzione, la Procura generale presso la Corte d’Appello, l’Universidade de São Paulo, la Pontificia Universidade Católica do Rio Grande do Sul, è stato organizzato il convegno ‘Corruzione e sistema penale integrato’, che si terrà nei giorni 14 e 15 novembre 2016, Aula Pessina.

L'incontro si propone di analizzare un’altra pagina della perenne emergenza, caratterizzata da evidente simbolismo sanzionatorio, che sconfessa sia il diritto penale del fatto, sia lo scopo di accertamento del processo, per il ricorso, al suo interno, a strumenti repressivi endofasici e, al suo esterno, a misure preventive. Vero è che l’azione di contrasto alla corruzione si basa sulla prevenzione, ma la predisposizione di mezzi, ispirati ad una prospettiva di stretta impostazione penale, finisce per superare i limiti della legittimità ordinamentale.


Pertanto, se, da un lato, si condivide il rafforzamento delle regole relative ai presupposti di integrità degli agenti pubblici, la rivisitazione della disciplina riguardante i codici etici, la previsione delle situazioni di incompatibilità, nonché l’identificazione dei limiti ai conflitti di interesse; dall’altro, non si possono nascondere le perplessità del giurista fedele ai principi dello stato sociale di diritto, in ordine a quegli interventi preventivi strutturati su atti prodromici alla corruzione, privi di disvalore fattualmente rilevante ed applicati fuori dall’area della giurisdizione di garanzia. Il problema, dunque, è comprendere fin dove si possa spingere la politica della prevenzione e quali siano i confini invalicabili, che condizionano l’ambito operativo delle misure alle quali essa ricorre.


La sperimentazione del dialogo tra diversi attori (la dottrina, gli operatori del diritto, l‘autorità indipendente) costituisce il tentativo di una riflessione volta ad evidenziare le aporie del contrasto giuspenalistico rispetto ai diritti inviolabili della persona, dal momento che queste prerogative connotano lo stesso sistema democratico ed implicano un contesto di garanzie codificate. L’interazione tra penalisti, processualpenalisti, amministrativisti, civilisti rappresenta, quindi, la felice applicazione della strategia di controllo integrato di un fenomeno connotato da poliedricità e forte dannosità sociale. La finalità è quella dell’efficienza sicuramente legata alla sinergia multidisciplinare. Ed in questo contesto appare di grande rilievo il contributo applicativo, in particolare, la complessa attività di indagine che richiede la presenza di peculiari competenze da parte dell’organo dell’accusa. L’auspicio è che siffatta metodologia possa essere presa in considerazione anche per finalità di tipo legislativo, pure di riforma. È questo un terreno delicato, che non può essere lasciato al predominio di un solo settore del diritto, ma necessita di azioni comuni. Di particolare pregio appare anche il contributo della comparazione relativa a Paesi come il Brasile, che presenta significative similitudini con la nostra esperienza, per le modalità e per l’ampiezza del fenomeno. La qualificazione della delegazione brasiliana, composta da professori e magistrati, arricchisce un dibattito complesso e fornisce la possibilità per un dialogo proficuo nel solco dei principi di uno stato sociale di diritto e, dunque, della Democrazia.


Partecipa all'evento Gaetano Manfredi Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Presiede: Lucio De Giovanni Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza
Ne discutono: Raffaele Cantone Presidente Autorità nazionale Anticorruzione Alfonso Furgiuele (nella foto)  professore  di diritto processuale penale, Josè Mauricio Conti Professore di diritto delle finanze FDRP-USP Alessandro Jazzetti Sostituto procuratore generale presso Corte di Appello di Napoli Coffee break Henry John Woodcok Sostituto procuratore presso il Tribunale di Napoli Domenico Ciruzzi già vice presidente dell’Unione delle Camere penali Conclude: Giuseppe Riccio Professore emerito di procedura penale Pausa lavori II Sessione - ore 15.00 Dalle condotte anomale nell’area della prevenzione al fatto penalmente rilevante Presiede: Dario Grosso Professore ordinario di diritto processuale penale


Ne discutono inoltre : Eduardo Saad Diniz Professore di diritto penale FDRP-USP Hermes Duarte Procuratore presso il tribunale di San Paolo Clelia Iasevoli Professore aggr.
di diritto processuale penale Carlo Longobardo Professore ordinario di diritto penale Lorenzo Salazar Sostituto procuratore gene
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