Napoli, Vico Pazzariello e il Teatro di Perzechella sono salvi: niente sfratto per le associazioni amate dai turisti

Napoli, Vico Pazzariello e il Teatro di Perzechella sono salvi: niente sfratto per le associazioni amate dai turisti
di Giuliana Covella
Sabato 11 Luglio 2020, 16:30 - Ultimo agg. 17:26
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«Oggi è un giorno speciale: il numero 11 che richiama il civico di uno dei due immobili che erano a rischio sfratto. E noi siamo felici di poter continuare nell’opera di diffusione delle tradizioni e della cultura di Napoli nel mondo». Vico Pazzariello Arts e il Teatro di Perzechella sono salvi. La battaglia della coppia di artisti Angelo Picone e Giuseppina Candelora è stata vinta dopo tre settimane di mobilitazione. Niente sfratto per i locali che occupano con le due associazioni culturali al centro storico.
 


Gli avvisi di sgombero erano arrivati dai proprietari privati degli immobili al civico 4 di vico Pallonetto a Santa Chiara e al civico 11 di vico Pazzariello, da cui prende il nome una delle due associazioni. E proprio qui oggi si è conclusa la mobilitazione che era stata lanciata da Picone, noto a tutti come ‘O Capitano, che aveva anche fatto lo sciopero della fame per 11 giorni in segno di protesta. Tutto per scongiurare la scomparsa di due realtà artistiche nate nei primi anni ’90.
 
 

La giornata conclusiva è iniziata con un pranzo solidale a cui hanno partecipato amici e colleghi di Angelo e Pina, tra cui i napoletani Rossella Santoro e Pasquale Minopoli, la palermitana Lucilla Benanti, la coreana Hyun Joo Yoo e tanti altri artisti sia italiani che stranieri di stanza a Napoli da alcuni mesi, per terminare con una passeggiata pomeridiana che da piazza San Domenico Maggiore ha fatto l’ultima tappa a piazza Municipio.

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«La scomparsa di queste realtà nel centro storico - ha sottolineato Angelo - avrebbe significato la morte di altri due presidi di arte e cultura». I due artisti si sono incontrati nel 2010 in occasione dell’inaugurazione di Vico Pazzariello, dove si fanno produzione e diffusione di arte di strada (e si offre anche ospitalità ai colleghi che arrivano da altre città), «ma sin dal 1993 avevamo creato ciascuno la propria associazione culturale, che poi abbiamo unito». Oggi Angelo e Pina, che è la sua compagna anche nella vita, si occupano di diffondere e tutelare le tradizioni della cultura partenopea. Lei realizza infatti laboratori didattici per i giovani, creando simboli di Napoli a base di cioccolato come il Maschio Angioino, la Basilica di San Francesco di Paola al Plebiscito, il Vesuvio, ma anche cioccolatini con i nomi delle canzoni napoletane, il classico cuoppo, il piennolo di pomodorini o ancora la tipica nzerta d’aglio. Resta il sogno di acquistare i due locali per renderli patrimonio della napoletanità nel mondo, come la tavola imbandita che oggi a pranzo in Vico Pazzariello hanno affollato tanti amici di tutte le nazionalità.

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