Noemi, spunta una teste: «Ecco il numero di targa del killer». E c'è il giallo dei vestiti cambiati

Noemi, spunta una teste: «Ecco il numero di targa del killer». E c'è il giallo dei vestiti cambiati
di Leandro Del Gaudio
Sabato 11 Maggio 2019, 23:01 - Ultimo agg. 12 Maggio, 13:07
4 Minuti di Lettura

Non si è voltata dall’altra parte, non si è fatta gli affari propri, non è scappata. Ma ha realizzato una cosa elementare e straordinaria al tempo stesso: ha memorizzato tre numeri della targa usata dall’uomo nero, quello col casco integrale, negli attimi immediatamente successivi gli spari in piazza Nazionale, quelli che hanno rischiato di uccidere una bambina di quattro anni. Inizia così l’inchiesta culminata nel fermo del 29enne Armando Del Re e del fratello, il diciottenne Antonio. È un retroscena che emerge dalla richiesta di convalida del fermo, che si è discussa ieri pomeriggio dinanzi al gip senese (ma napoletano d’origine) Alessandro Buccino Grimaldi, dove è iniziato il braccio di ferro tra accusa e difesa. Ed è proprio dalle carte dei pm, dalle informative di polizia giudiziaria messe a disposizione delle parti, che è emerso il particolare che ha dato inizio alla caccia all’uomo, terminata due giorni fa con le manette ai due fratelli. 
 



LA DONNA
In sintesi, una donna avrebbe memorizzato almeno tre numeri della targa della moto - la ormai famigerata Benelli gialla rubata - che è stata usata per colpire a morte Salvatore Nurcaro (31enne di San Giovanni ferito al collo e al torace), nell’agguato che ha coinvolto la piccola Noemi (le cui condizioni sono date, anche ieri, in miglioramento) e la zia Immacolata Molino. A partire dalla targa, che è stato possibile recuperare una parte del tragitto dello sparatore, in un momento particolare: sono le 16.59 dello scorso tre maggio, quando viene captato un uomo vestito di nero, col casco integrale in sella alla moto incriminata. Quattro minuti dopo, però, ad un chilometro di distanza, spunta un altro fotogramma che inquadrerebbe Armando Del Re, con abiti diversi in sella alla stessa moto. Possibile? Si sarebbe cambiato gli abiti, provando ad eludere eventuali controlli, magari immaginando che la zona di piazza Nazionale (tra banche e caserme) è piena di sistemi di video controllo. Una circostanza controversa e decisiva per la storia di questo processo, assieme ad altri punti consegnati alla valutazione del giudice.

 

FATTEZZE FISICHE
Tra questi c’è una consulenza antropometrica, frutto di un lavoro condotto dagli inquirenti rigorosamente sotto traccia, pochi giorni prima del fermo. Come raccontato ieri dal Mattino, Armando Del Re era stato ascoltato come persona informata dei fatti mercoledì scorso ed era stato interrogato, ma anche fotografato e filmato, con un chiaro obiettivo: confrontare le immagini della postura e dell’andatura di Armando Del Re con quelle dello sparatore nel video di piazza Nazionale, anche alla luce di un lieve difetto nella camminata di chi impugna la pistola e fa fuoco. Stando alla consulenza dei pm, stando agli accertamenti antropometrici, ci sarebbe una piena corrispondenza tra le fattezze fisiche dell’uomo nero e lo stesso Armando Del Re. Indagine condotta dai pm Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dello stesso procuratore Gianni Melillo, in queste ore si lavora anche sul possibile movente che avrebbe scatenato quell’inferno in piazza Nazionale. Sono diverse le piste battute in queste ore dagli inquirenti, ma alla luce dell’informativa di pg depositata si fa riferimento a un paio di moventi possibili: il carattere litigioso di Nurcaro, sempre per storie di soldi in vicende di droga o di usura; o le relazioni personali dello stesso Nurcaro nel corso degli ultimi anni. 

IL PESTAGGIO
Un movente misto, anche se agli atti si fa riferimento a un pestaggio come motivo scatenante. In particolare, si indaga sull’aggressione a carico di un giovane esponente di una famiglia legata ai Formicola di San Giovanni a Teduccio, che avrebbe fatto da antefatto alla decisione di uccidere Salvatore Nurcaro. 
Punti controversi (anche alla luce dello stato iniziale delle indagini) su cui dovrà esprimersi il gip Buccino Grimaldi, nel corso di un provvedimento che verrà depositato lunedì mattina nella cancelleria del Tribunale di Siena. Poi c’è la storia del presunto pedinamento. Sono ancora le immagini della videosorveglianza ad indicare il passaggio in scooter dei fratelli Antonio e Armando Del Re nella stessa zona in cui si sarebbe poi consumato il delitto e che era evidentemente frequentata dallo stesso Salvatore Nurcaro. Resta però una domanda: ma Armando Del Re e Salvatore Nurcaro si conoscevano? Erano soci, complici poi magari diventati nemici per fatti legati ad affari illeciti? Certo che si conoscevano - come conferma lo stesso Armando Del Re - perché frequentavano lo stesso bar in zona via Marina, si incontravano nella stessa cerchia di conoscenti per mangiare un panino o un cornetto, in quella selva di sguardi, tatuaggi e bottiglie di birra dove può accadere che qualcosa può andare storto, che scatti un regolamento di conti in stile camorristico. Poi, però, può anche accadere che, dopo tanta paura, ci sia chi riesce a memorizzare tre numeri della targa dell’uomo nero. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA