Omicidio di Casalnuovo, l'assassino va in carcere: «Chiedo scusa, sono pronto a pagare»

Omicidio di Casalnuovo, l'assassino va in carcere: «Chiedo scusa, sono pronto a pagare»
Sabato 7 Novembre 2020, 12:35 - Ultimo agg. 8 Novembre, 12:39
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Il gip di Nola Sebastiano Napolitano non ha convalidato il provvedimento di fermo ma ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Iossa junior, il 18enne di Acerra reo confesso dell'omicidio di Simone Frascogna, il 19enne accoltellato a morte a Casalnuovo la sera di martedì scorso al culmine di una lite scoppiata per una banalità, motivi di viabilità. A Iossa vengono contestate le accuse di omicidio in concorso e tentato omicidio in concorso, rispettivamente di Simone Frascogna e dell'amico 18enne Luigi Salomone. Il legale di Iossa, l'avvocato Antonio Iorio, non ha avanzato all'autorità giudiziaria alcuna richiesta di rimodulazione della misura cautelare. Stessa decisione anche da parte del giudice del Tribunale dei Minorenni di Napoli: fermo non convalidato ma disposto comunque la detenzione in carcere per i due amici di Domenico Iossa jr, un 16enne e un 17enne, anche loro accusati di omicidio in concorso e tentato omicidio in concorso.

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Davanti al gip di Nola Sebastiano Napolitano e al suo difensore, l'avvocato Antonio Iorio, Domenico Iossa ha impugnato una penna e scritto poche righe: «Io sottoscritto Domenico Iossa junior, nato ad Acerra il 28 maggio 2002, in relazione a quanto ho commesso la sera del 3 novembre 2020 voglio dire che da quella sera anche io, per un verso, non vivo più.

Non vi sono parole per farvi comprendere come io stia male, non riesco a sopportare il peso di avere tolto la vita a un giovane ragazzo come me. Non ho mai commesso reati in vita mia, ho sempre lavorato da quando avevo 13 anni, il mio amore era ed è fare il carrozziere. Ormai anche io non vivo più dentro di me. Voglio chiedere pubblicamente scusa alla famiglia di Simone, vi chiedo immensamente scusa, vorrei tanto tornare indietro e non fare ciò che invece ho fatto. Ho sbagliato e sono pronto a pagare, sono tre giorni che non mangio e che non bevo perché non riesco sopportare il peso di avere tolto la vita ad un mio coetaneo. Chiedo ancora scusa alla famiglia di Simone. Io, non ho mai scelto una vita di strada». Domenico Iossa e il suo avvocato difensore sono ora in attesa della decisione del giudice. 

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