Ospedale dei Pellegrini devastato: in pochi minuti 12mila euro di danni

Ospedale dei Pellegrini devastato: in pochi minuti 12mila euro di danni
di Leandro Del Gaudio
Martedì 13 Ottobre 2020, 08:30
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Dodicimila euro di danni in pochi minuti. Basta questo dato a far capire cosa accadde quella notte nel pronto soccorso del Pellegrini, quando venne divulgata la notizia della morte del rapinatore 15enne Ugo Russo. Danni vivi, tra lavori edili, riparazione di apparecchiature informatiche, acquisto di macchinari in sostituzione, ovviamente al netto dei disservizi provocati dalla chiusura in piena emergenza Covid del pronto soccorso e dal trasferimento repentino di alcuni pazienti da un lato all'altro dell'ospedale. 

 

Aula 218, la Procura di Napoli presenta il conto.

E oltre a chiedere condanne severe per i presunti responsabili dell'assalto al Pellegrini, traccia anche una stima dei danni arrecati al sistema sanitario nazionale, per altro in un periodo di particolare stress per l'avvento della pandemia. Inchiesta per devastazione, al termine delle indagini condotta dai pm Antonella Fratello, Urbano Mozzillo ed Enrica Parascandolo, partiamo dalle richieste di condanna a carico degli imputati: nove anni per Giovanni Grasso, otto anni per Gennaro Mancini, per Michele Incoronato, Lucia Palumbo, Salvatore Mazzocchi, Maria Pia Russo e Salvatore Grasso; cinque anni per Vincenzo Sammarco. «Reazione furiosa, incontenibile», assalto organizzato da decine di persone, non tutte individuate. Estintori staccati e usati come oggetti contundenti, computer e fax scaraventati in aria e distrutti, strumenti per il primo intervento gettati in aria, lettighe e corredo sanitario inservibili. Dodicimila euro di danni, notte drammatica per la cronaca cittadina. Siamo tra sabato 29 febbraio e domenica primo marzo, quando in via Orsini si consuma il peggio: Ugo Russo viene ucciso mentre metteva a segno un tentativo di rapina di Rolex. A sparare è un carabiniere libero dal servizio, che sostiene di essersi difeso dall'aggressione armata di una coppia di rapinatori. Inutile la corsa in ospedale, inutili i tentativi di rianimazione. Viene data la notizia del decesso di Ugo, scoppia la reazione. Prima in ospedale, poi - sempre quella notte - con gli spari contro la caserma Pastrengo dei carabinieri, in via Morgantini (vicenda per la quale ci sono due indagati). Giudice Enrico Campoli, processo immediato per la devastazione del Pellegrini, si attendono ora le conclusioni delle parti (tocca agli avvocati Tiziana De Masi, Giuseppe De Gregorio, Leopoldo Perone), in vista della sentenza che verrà pronunciata dal giudice Enrico Campoli. 

Attesa invece per le indagini condotte a carico del carabiniere vittima della rapina e al tempo stesso responsabile della morte di Ugo Russo. Inchiesta condotta dai pm Simone De Roxas e Claudio Siragusa, si attendono gli esiti delle consulenze disposte in questi mesi. E non è tutto. Risulta iscritto nel registro degli indagati (per false dichiarazioni al pm e favoreggiamento) anche un secondo carabiniere, al quale lo scorso marzo venne sequestrato il telefonino cellulare, in relazione alla diffusione di un video su una chat che univa più esponenti delle forze di polizia a Napoli. Il carabiniere avrebbe cancellato la chat nella quale era stato fatto circolare un video (per altro pubblicato da Fanpage) per evidenziare la correttezza dei colleghi subito dopo i fatti di via Orsini. Anche su questo punto si attendono gli esiti dei pm. 

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