«Pedaggio in Tangenziale a Napoli, Toninelli poteva abolirlo»

«Pedaggio in Tangenziale a Napoli, Toninelli poteva abolirlo»
di Paolo Barbuto
Lunedì 14 Settembre 2020, 09:44
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L'altro giorno il Movimento 5 stelle ha manifestato davanti ai cancelli della Tangenziale chiedendo la cancellazione del pedaggio. Oltre alla candidata presidente alla Regione, Valeria Ciarambino, c'era anche Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti, che ha tuonato «è l'unica Tangenziale d'Italia dove si paga il pedaggio. Chi sono i responsabili? Sono quelli del centrosinistra e del centrodestra che hanno dato la concessione prima e poi hanno messo nel 2007 anche quel macigno di protezione della legge. E la conferma è che dietro c'è quel Cirino Pomicino, un politico fin troppo di lungo corso. Noi stiamo smantellando tutto, abbiamo cominciato a farlo con il decreto Genova». Paolo Cirino Pomicino ha osservato la manifestazione e oggi si dichiara stupito.

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Pomicino, perché le sembra singolare quella manifestazione del Movimento 5 stelle?
«Perché in prima fila a gridare allo scandalo c'era Danilo Toninelli».

Il quale ha tutto il diritto di contestare.
«Certo che può contestare. Sono attonito perché, praticamente il Toninelli senatore è sceso in piazza a protestare contro il Toninelli ex ministro dei Trasporti».

No, guardi, Pomicino, la contestazione era contro il pedaggio della Tangenziale e contro di lei.
«C'è bisogno di chiarezza, io presiedo una società che ha una concessione del ministero dei Trasporti. Se il Ministero chiede di annullare il pedaggio noi dobbiamo ascoltare la richiesta. Fino ad ora non l'ha mai fatto, nemmeno quando il ministro era Toninelli».

Lei sostiene che, con Toninelli al ministero dei Trasporti, non è mai arrivata una richiesta di valutazione sul pedaggio?
«No, guardi, la situazione è diversa: il ministro Toninelli non solo non ha chiesto notizie sul pedaggio ma non si è mai interessato della Tangenziale di Napoli che, voglio ricordarlo, è rigorosa nel rispetto della conservazione, della manutenzione e nell'aggiornamento di questo tratto stradale».

Beh, sulla questione della manutenzione c'è la recente crisi del viadotto verso Capodichino.
«Il Ministero conosceva la situazione. Dopo la triste vicenda di Genova c'è stata una stretta nelle richieste di verifica ed è stato necessario intervenire anche laddove prima i problemi erano considerati di lieve entità. Noi siamo intervenuti tempestivamente non appena ci è stato chiesto».

Torniamo alla manifestazione, c'è rimasto male?
«No, no, per carità. Sono rimasto colpito perché anche quella donna candidata alla presidenza della Regione urlava a squarciagola...».

Guardi Pomicino che quella donna ha un nome e un cognome, parliamo di Valeria Ciarambino.
«D'accordo, sono rimasto colpito per il modo in cui strepitava. Devo dire che per la mia professione in tanti anni ho frequentato molti manicomi e non ho mai sentito urla del genere».

Sta paragonando Valeria Ciarambino a una pazza?
«No, non lo farei mai. Sto solo dicendo che quelle urla erano superiori a tutte quelle che ho sentito negli anni in tutti i luoghi che ho frequentato».

Forse aveva ragione. Lei è del territorio e il fastidio del pedaggio lo prova sulla sua pelle ogni giorno, si batte per i diritti di tutti gli utilizzatori della Tangenziale.
«Lei ne è convinto?»

Lei la pensa diversamente?
«La Tangenziale ogni anno è tenuta a versare al Ministero, ad Anas, una parte degli introiti. Negli ultimi dieci anni sono stati versati circa sei milioni all'anno. Quel denaro dovrebbe essere utilizzato per rendere migliore la viabilità ordinaria cittadina».

Che c'entra la Ciarambino con tutto questo?
«Lei è consigliere regionale, avrebbe potuto chiedere, con forza, al Governo, di effettuare investimenti per migliorare le strade di Napoli, così quel pedaggio che viene contestato avrebbe avuto un senso, ci sarebbe stato un ritorno per la città. Non mi risulta che abbia mai presentato richieste in tal senso».
 

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