Piazza Garibaldi tra la miseria dei clochard e l'insicurezza per i cittadini: «Non possiamo più accettare questa situazione»

Piazza Garibaldi tra la miseria dei clochard e l'insicurezza per i cittadini: «Non possiamo più accettare questa situazione»
di Oscar De Simone
Martedì 10 Agosto 2021, 18:51 - Ultimo agg. 19:13
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È diventata una piccola comunità quella dei senza fissa dimora accampati sul marciapiede del Corso Novara nei pressi della stazione di Piazza Garibaldi. Un gruppo di persone distese su coperte e materassi sistemati in strada o sulle panchine ai limiti della carreggiata. “Fotografia” di un degrado che da troppo tempo viene segnalato dai residenti della zona, rassegnati ad una condizione di invivibilità che peggiora di giorno in giorno. 

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«Nonostante le sollecitazioni e le denunce – afferma il consigliere della IV Municipalità Mario Maggio – siamo sempre al punto di partenza.

I pochi turisti che ci sono e che passano in zona, porteranno con se anche questa immagine di miseria ed abbandono. Non è giusto per nessuno. Ne per chi ci abita e ne per queste persone in stato di indigenza. Sono uomini e donne costretti ad arrangiarsi perchè non hanno alternative e nessuno che pensi seriamente alla loro sistemazione. Oltretutto bisogna dire che in questa zona ormai è difficile anche camminare. I rifiuti lasciati in strada e gli orinatoi agli angoli dei marciapiedi, hanno resto impossibile passeggiare in zona. Così non si può andare avanti e crediamo sia arrivato il momento di capire in che modo intervenire una volta e per tutte». Una situazione che soprattutto adesso, a pochi giorni da ferragosto, è più sentita dai residenti. Da chi, dopo il tramonto, ritiene pericoloso uscire di casa. «Dopo l'imbrunire – conclude Maggio – conviene rimanere chiusi dentro. Uscire vuol dire esporsi a pericoli che sarebbe meglio evitare. C'è chi diventa violento dopo essersi ubriacato e questo ci viene detto di continuo dai cittadini del posto che temono per la loro incolumità. Ma non basta. Dopo i lavori della nuova Piazza Garibaldi c'è chi ha investito in zona acquistando immobili di valore che adesso, vedendo come stanno le cose, valgono poco e nulla. Siamo stanchi di proclami e progetti fini a se stessi. I napoletani non possono più accettare che una delle porte d'accesso alla città, si sia trasformata in una porta d'accesso all'inferno».

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