Polifunzionale di Piscinola, furti e vandali: 700 bambini senza spazi e giochi

Polifunzionale di Piscinola, furti e vandali: 700 bambini senza spazi e giochi
di Melina Chiapparino
Martedì 7 Luglio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 14:04
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Niente sport per centinaia di bambini privati non solo di ciò che amano fare ma di ciò, che per tanti di loro, rappresenta l'unica alternativa alla strada. È questa l'emergenza minori segnalata dalle associazioni sportive nel Polifunzionale 14/ B di Piscinola, la mastodontica struttura in via Nuova Dietro La Vigna dove le attività per i ragazzi sono ancora a zero e i locali che li ospitano, hanno subito vandalizzazioni e furti. La struttura che si estende su oltre 10mila metri quadrati circondati da una vasta area verde di proprietà del Comune di Napoli, nonostante possa vantare la presenza di un auditorium, oramai impraticabile, una biblioteca comunale, ora chiusa oggi è abbandonata. Fa eccezione il grido d'aiuto lanciato dalle associazioni del piccolo impianto sportivo, gestito dall'VIII municipalità al piano terra del Polifunzionale.
 

 

«Bisogna aprire al più presto e restituire questi spazi ai minori». L'appello lanciato dalle associazioni, è una vera e propria richiesta di aiuto per evitare il rischio di un problema sociale. «Assistiamo 130 ragazzi, la maggior parte minori e non chiediamo alcun contributo alle famiglie che non possono permettersi di pagare 20 euro al mese proponendo anche attività per ragazzi con disabilità e autistici» spiega Aniello Lanzuise della Cestistica Napoli che attraverso il basket «sottrae la manovalanza alla microcriminalità che recluta i ragazzini in strada». Non si tratta solo di sport, socialità e divertimento ma di una platea di circa 700 minori per i quali, oltre il 60% delle famiglie percepiscono il redditto di cittadinanza e vivono disagi socio economici. «La chiusura degli spazi è dovuta alla lentezza delle amministrazioni a cui offriamo tutta la nostra collaborazione - aggiunge Gennaro Esposito della Virtus Piscinola - perché i minori devono essere una priorità».

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​«Abbiamo interrotto le attività, come tutti, per la pandemia ma non ho ancora ricevuto risposta alla mia richiesta, inviata il 6 giugno all'ufficio competente della municipalità per poter ricominciare senza il contatto» racconta Flavio Russo dell'associazione sportiva dilettantisctica di pugilato Golden Boys. Ora che, anche le azioni di contatto negli sport sono concesse, purché vengano rispettati i protocolli di federazioni e Ministero «chiediamo con urgenza di aprire e assicurarci il prosieguo delle attività per luglio» continua Russo che insieme a Carmela Chiacchio, quattro volte campionessa italiana, ha tirato su piccole eccellenze del pugiliato. «La necessità di riaprire riguarda anche la pulizia e l'adeguamento dei luoghi che durante il lockdown hanno subito atti vandalici e piccoli furti» aggiunge Russo che in soli due mesi ha dovuto denunciare ben 4 episodi, tra cui lo sfondamento della porta della sala attrezzi e la sottrazione di caschi e guantoni.
 

«Occorrono risposte in tempi brevi e azioni di bonifica e sanificazione dei luoghi, oltre che la riprogrammazione delle attività fino a settembre per evitare altre interruzioni», spiega Natale Cuozzo, ex consigliere della municipalità che non si riferisce solo alla presenza di guano sul pavimento della palestra ma «alla necessità di recuperare risorse per garantire decoro ai luoghi dei bambini». «La priorità è aprire subito e in sicurezza ma soprattutto è l'attenzione che la politica deve prestare al Polifunzionale» conclude Cuozzo. Eppure Apostolos Paipais e Salvatore Passaro, presidente e vice presidente dell'VIII municipalità garantiscono che «aprire presto è una priorità ma si è dovuto attendere il sopralluogo della commissione speciale Covid-19 che da poco ha dato l'ok al ripristino delle attività, ora è possibile inviare le richieste e la struttura è stata anche liberata dai custodi abusivi che si erano installati».
Di certo, per i locali in uso al piano terra, ciò che si augurano le associazioni sportive non riguarda solo la pulizia o le attività di manutenzione minime per quanto riguarda il ripristino di vetri rotti, piuttosto che di porte costrette a chiudersi con lo spago ma il tema della sicurezza. «Non c'è un sistema di allarme, né di sicurezza e tantomeno la videosorveglianza perciò la struttura è in balia dei raid - spiegano i titolari delle associazioni - ultimamente dalle vetrate si è verificata l'intrusione di colombi all'interno del Polifunzionale».

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