Pompei, clochard scavalca il cancello e dorme nel Parco Archeologico

Pompei, clochard scavalca il cancello e dorme nel Parco Archeologico
di Susy Malafronte
Sabato 22 Agosto 2020, 09:30 - Ultimo agg. 12:53
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L'estate nera di Pompei. Prima la turista che si arrampica sul tetto della domus, poi gli assembramenti agli ingressi e le visite saltate; l'altra notte, infine, un senza fissa dimora ha eluso il sistema di sorveglianza e ha scavalcato un muro di cinta per dormire nei bagni del quadriportico dei teatri.

I sindacati gridano allo scandalo. «Non può un sistema di sicurezza che dovrebbe custodire un patrimonio culturale di tale livello essere violato da un giovane clochard con tale facilità. E se si fosse trattato di predatore d'arte o peggio ancora di un terrorista?», accusano. Per la cronaca il sistema di sicurezza è costato quattro milioni di fondi statali.

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La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo affidando le indagini ai carabinieri del posto fisso degli Scavi. Il giovane 35enne di Scafati, con evidenti segni di squilibrio mentale, ha dichiarato di aver scavalcato il muro di cinta di via Plinio, adiacente all'ingresso di porta Stabia, alle 20 di giovedì. Dopo aver girato per il sito deserto si è rifugiato nei bagni del quadriportico.

I carabinieri hanno acquisto le immagini della sala regia per stabilire se il giovane, durante la passeggiata notturna, abbia danneggiato qualche affresco o asportato reperti. Per adesso è stato denunciato per violazione di un luogo d'arte. Gli inquirenti si sono riservati di ampliare la lista dei reati qualora, dalle indagini, dovessero emergere altre infrazioni.

A scoprire il giovane che ha violato il sistema di sicurezza degli Scavi, mostrando a sua insaputa che c'è una enorme falla nel sofisticato impianto, è stata una addetta alle pulizie alle 8 di ieri. Aprendo la porta dei bagni ha visto un corpo giacente a terra, ed ha temuto che potesse essere un turista del giorno prima che colto da malore fosse deceduto. Tale è stato lo spavento che la donna è scappata via gridando. Le urla hanno svegliato il giovane e nel frattempo sono arrivati i custodi e poi i carabinieri.
 

 

I sindacati non risparmiano critiche e accuse, soprattutto in merito ai nuovi sistemi di videosorveglianza. Dice Lorenzo Medici, segretario regionale Cisl-Fp: «Bisogna fare più attenzione quando si spendono soldi pubblici. Sono questi episodi che indignano l'opinione pubblica e inducono a criminalizzare gli operatori che invece ne sono le prime vittime». «Si tratta di un fatto gravissimo, anche perché l'intrusione, senza che il nuovo sistema di videosorveglianza l'abbia rilevata, ha un precedente: la mancata segnalazione della tentata rapina di Porta Anfiteatro.
Questo nuovo episodio è preoccupante per la sicurezza dell'area archeologica - dicono Antonio Pepe della Cisl, Nicola Mascolo Flp e Michele Cartagine Unsa - perché conferma le criticità del sistema di videosorveglianza. Sia nel caso del tentato furto al bancomat di Porta Anfiteatro, sventato dai custodi, sia per l'intrusione dell'altra notte, per fortuna non si sono registrati danni ai beni archeologici. Ma è evidente che il nuovo sistema presenta delle falle. Il precedente impianto è risultato sempre preciso ed efficace, rilevando sempre la presenza di intrusi».
 

Da un primo sopralluogo, effettuato da personale del Parco Archeologico, è risultato che le due telecamere che puntano sul perimetro esterno da dove si è introdotto il giovane, sono coperte da rami. Ed ancora, secondo indiscrezioni interne, la zona interessata dalla violazione è stata fino a qualche settimana fa area di cantiere per la realizzazione dei nuovi uffici della Soprintendenza, per cui l'impianto è in fase di ripristino. 

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