Pompei, il pasticcio dei ticket: un «cavillo» beffa i turisti

Pompei, il pasticcio dei ticket: un «cavillo» beffa i turisti
di Susy Malafronte
Domenica 9 Maggio 2021, 08:20 - Ultimo agg. 10 Maggio, 08:03
4 Minuti di Lettura

I tesori di Pompei negati a oltre cento turisti. Americani, spagnoli e italiani sono rimasti esclusi dalla visita agli Scavi perché secondo la Soprintendenza archeologica non avevano seguito le regole della prenotazione nelle 24 ore precedenti. I tour operator sono sul piede di guerra, difendono i visitatori e chiedono al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini di «rivedere alcuni cavilli che mortificano l’immagine dell’Italia, non solo quella di Pompei».

Una famiglia americana, papà, mamma e due bambini, residente alla base Nato di Napoli, ieri è stata mandata via perché i biglietti erano stati acquistati una settimana fa ed erroneamente prenotati per il giorno 7 maggio invece dell’8. «Ammetto il mio errore - spiega la cittadina americana -.

Non è semplice acquistare i biglietti on-line, solo dopo aver dato l’ok mi sono accorta dell’errore. È anche giusto che gli addetti alla biglietteria abbiano contestato lo sbaglio. Ma negarci la possibilità di entrare, nonostante fossimo disposti a perdere i soldi e acquistare nuovi biglietti con la data giusta, è assurdo. C’erano poche persone all’ingresso, quindi il rischio di assembramento non c’era. Mio marito è un soldato e conosce bene le regole. Tuttavia siamo stati mandati via».

Video


Stessa sorte per un gruppo di giovani spagnoli. Loro, però, il biglietto non lo avevano comprato on-line 24 ore prima, e per questo hanno dovuto lasciare Pompei: impossibile acquistarlo al botteghino. Ed ancora la storia, assurda, di tre amiche napoletane che sul web hanno letto che l’8 maggio - festa patronale per la supplica alla Madonna del Rosario - l’ingresso era gratuito. Invece, non solo il biglietto era a pagamento, ma le ragazze non sapevano che occorreva la prenotazione. Arrabbiata, una delle giovani ha mostrato con il telefonino il sito dove era scritto che le visite erano gratuite. «Se non è più così, perchè non sono state aggiornate le disposizioni? Così si induce i turisti ad essere ingannati. Se ci fosse stata data la possibilità di avere le informazioni esatte ci saremmo organizzate nel modo corretto. Non è che arrivi a Pompei e poi ti dicono che non è così».

Antonio Bifulco, uno dei maggiori tour operator di Pompei e Sorrento, si dice arrabbiato, sfiduciato e stanco di dover assistere a scene che mortificano il turismo. «Ho chiesto al presidente della Fiavet Campania, Giuseppe Scanu, di avere delucidazioni in merito a ciò che di surreale sta avvenendo a Pompei. Ebbene, gli è stato risposto dalla Soprintendenza che se non cambia il decreto per gli ingressi ai musei non è possibile intervenire. Una risposta allucinante. Non stiamo chiedendo di far entrare più persone del dovuto o di infrangere le regole sanitarie. Quello che non capiamo è cosa si intenda per “cambiare il decreto”. Nel decreto è contemplata la prenotazione esclusiva sul portale ticket one? Pompei non può permettersi il lusso di mandare via i turisti, quei pochi coraggiosi che vogliono ritornare alla normalità, in un momento di profonda crisi economica del settore». Gli operatori turistici di Porta Marina Superiore, inoltre, hanno sottoscritto una richiesta, inviata al ministro Franceschini, al direttore generale del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel e al presidente della Regione Vincenzo De Luca, affinché l’ingresso di Porta Marina Superiore venga riaperto al più presto.

Intanto Federalberghi Pompei, guidata da Rosita Matrone, chiede alla Asl Napoli 3 Sud di vaccinare in tempi rapidi il personale alberghiero. «Il settore ricettivo di Pompei doveva essere tra i primi, insieme a Capri, Ischia e la Penisola sorrentina, a diventare Covid free. Non ci spieghiamo - dice la Matrone - perché questo non sia avvenuto. Nonostante non lavorino da quindici mesi e le finanze siano al collasso, gli albergatori sono pronti a sopportare i costi del piano vaccinale. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i turisti e dare loro la necessaria sicurezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA