Ponticelli, ancora rifiuti in strada: schiaffo al decoro e alla salute

Ponticelli, ancora rifiuti in strada: schiaffo al decoro e alla salute
di Alessandro Bottone
Giovedì 9 Luglio 2020, 14:26
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Non si erano fermati nemmeno nel periodo della quarantena dovuta alla diffusione del coronavirus e ora sono ancora più spietati. Sono gli sversatori seriali di "monnezza" sulle strade di Napoli e, in particolare, su quelle della periferia. Ponticelli, nell'area est della città, è tra i quartieri maggiormente colpiti dal fenomeno.

Ingombranti, imballaggi, rifiuti speciali e scarti edili. Prendiamo come esempio via Gino Alfani, stradina a due passi dalla piazza principale di Ponticelli. Qui, alla "monnezza" sversata a marzo, si aggiunge quella accumulata in quattro mesi. Nonostante i diversi prelievi da parte dell'azienda comunale, infatti, accanto ai cassonetti dell’indifferenziato ci sono ancora alcuni sacchetti contenenti inerti abbandonati in primavera. In questo punto, a ridosso della scuola elementare, vengono abbandonati rifiuti di ogni tipo: non solo quelli domestici ma anche quelli dei commercianti della zona e quelli degli sversatori seriali. Operai e ditte scaricano il materiale che andrebbe smaltito in impianti o discariche autorizzati così da evitare costi molto alti. A pagarne le spese sono i contribuenti napoletani visto che il servizio di prelievo straordinario dell’Asìa Napoli rappresenta un extra rispetto al contratto di servizio dell'azienda col Comune di Napoli. Migliaia di euro spesi ogni anno per recuperare la "monnezza" abbandonata in strada.

In questi giorni sono numerosi i punti del quartiere di Napoli Est in cui si registrano forti rallentamenti nello svuotamento dei cassonetti e nel prelievo della spazzatura su marciapiedi e carreggiata. Uno schiaffo al decoro e all'igiene che peggiorano per il pesante caldo specie per gli odori sgradevoli dei cassonetti ormai lerci. Il problema, infatti, riguarda anche il mancato rispetto dell'orario di conferimento dell'organico e la mancata raccolta differenziata. Solo in alcune zone si riesce a garantire il servizio attraverso i cassonetti marroni. In molte altre la frazione umida finisce nell'indifferenziato.

Problemi da tempo conosciuti. Emergono, in particolare, la necessità di una attività di sensibilizzazione e l'importanza di controlli sul territorio, specie nelle zone più sensibili al fenomeno, ovvero nelle zone isolate e quelle prossime al confine con altri Comuni come Volla, Cercola e San Giorgio a Cremano.

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