«Ponticelli non è una discarica»,
protesta contro l'area abbandonata

«Ponticelli non è una discarica», protesta contro l'area abbandonata
di Alessandro Bottone
Martedì 19 Maggio 2020, 16:20
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Cittadini in protesta in via Carlo Miranda a Ponticelli, quartiere nella periferia orientale di Napoli, contro la decisione del Comune di Napoli di utilizzare parte dell'enorme area dismessa e completamente nel degrado da anni. Difatti lo scavo in cui insistono pilastri di fondazione di case popolari mai realizzate potrebbe essere colmato con il terreno vegetale sedimentato nelle vasche di contenimento delle acque reflue ubicate nel quartiere Pianura, nella periferia occidentale della città.
 
 

I residenti di Ponticelli sono, dunque, contrari al trasporto del materiale nell'area in cui perse la vita Francesco Paolillo il 25 ottobre 2005: il 14enne aiutò un amico a risalire il profondo scavo nel quale era scivolato riuscendolo a salvare. Nel corso degli anni l'area a ridosso delle palazzine che hanno accesso da viale Aldo Merola è stata più volte oggetto di utilizzi impropri così come accertato dalla polizia locale che, infatti, ha posto sotto sequestro una porzione «per presenza di residui di rifiuti combusti». Ad agosto 2017 diverse persone, con l'utilizzo di mezzi pesanti, hanno spianato terreno e rifiuti di cui non si è mai conosciuta la provenienza. La condizione di pesante degrado perdura come appurato da soggetti dell'amministrazione comunale nel corso del sopralluogo del 16 gennaio 2020 durante il quale è emerso che per «porre in sicurezza l'area sono stati individuati i seguenti interventi: pulizia straordinaria del verde, caratterizzazione e rimozione dei rifiuti eventualmente presenti, riempimento delle buche, rimozione dei cumuli di terreno, potenziamento e completamento della recinzione». É quanto si legge in una nota del servizio 'Patrimonio' del Comune di Napoli nella quale si specifica che è stato il servizio 'Ciclo integrato delle acque' a chiedere una verifica per il potenziale utilizzo delle buche per lo sversamento del terreno proveniente dalle vasche di Pianura. Utilizzo che deve necessariamente ottenere il parere favorevole degli organi opportuni.

I residenti sono particolarmente preoccupati anche in seguito ai sopralluoghi che si sarebbero svolti nei giorni scorsi proprio nello spazio. «Nella mattinata del 13 maggio [...] si sono presentate alcune persone, senza alcun dispositivo di protezione, per effettuare dei prelievi del terreno» si legge nella nota che i consiglieri comunali Marta Matano e Matteo Brambilla (M5S) hanno inviato al sindaco e agli organi competenti per ottenere delucidazioni. «Sembra che erano presenti sia un esponente regionale sia persone del Comune di Napoli» scrivono i due consiglieri chiedendo di avere notizie anche su eventuali dissequestri dell'area e dei progetti in essere.

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Sopralluoghi di cui non si ha alcuna notizia ufficiale: lo specifica Salvatore Boggia, presidente della VI municipalità, che si è rivolto all'assessorato competente per capire l'evolvere della situazione, specie in merito alla mobilitazione dei residenti. Boggia, rispetto a quanto riferitogli nelle ultime ore, chiarisce che ogni operazione sarebbe bloccata da metà febbraio, ovvero dall'incontro avuto col capo di gabinetto durante il quale Boggia ha voluto chiarire che - prima di ogni intervento sull’area - è necessario appurare lo “stato di salute” dell'enorme spazio abbandonato attraverso la caratterizzazione del terreno. É utile specificare che solo una parte dell'enorme area che si estende tra via Carlo Miranda e viale Aldo Merola sarebbe ancora posta sotto sequestro. I cittadini del quartiere si dicono preoccupati per il destino dell’enorme spazio pubblico di cui da anni si attende un recupero. «Ponticelli non è una discarica» hanno scritto su uno striscione appeso alla recinzione. Alcuni non conoscono le intenzioni del Comune e parlano di "fanghi pericolosi" provenienti dalla periferia occidentale: è utile sottolineare che si tratterebbe di terreno vegetale che da tempo rende inutilizzabili le vasche che raccolgono le acque reflue proprio per evitare allagamenti e altre situazioni di pericolo.

Il degrado non riguarda solo il terreno di via Carlo Miranda ma anche gli spazi esterni. Diversi quintali di rifiuti, ingombranti e speciali, sono stati sversati sulla carreggiata. Mobili, materassi, inerti, tubi, pezzi igienici. Ogni tipo di materiale è stato abbandonato sulla pubblica via e per rimuoverli sarà necessario l'ennesimo intervento straordinario da parte dell'azienda comunale Asìa Napoli.
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