Una vicenda che rischia di avere strascichi giudiziari e che ha dato vita ad un incidente «diplomatico» tra Pozzuoli e Bacoli. Al centro del contenzioso c'è un impianto di sollevamento di proprietà del comune di Bacoli che ricade in territorio puteolano e che martedì sera ha provocato uno sversamento di liquami fognari nei canali del consorzio di bonifica che sorgono lungo via Cuma-Licola, proprio al confine tra i due comuni.
La stazione rappresenta l'ultimo sollevamento prima dell'impianto di depurazione ed è composto da due vasche e due ompe la cui funzione è spingere i reflui fognari da Bacoli verso i depuratori. Una funzione che per almeno 36 ore è stata interrotta da un doppio guasto che ha provocato la fuoriuscita di liquami immessi nei canali che da via Cuma Licola confluiscono in via delle Colmate. Fno a ieri mattina l'intera zona è stata infestata da puzza e miasmi, mentre i liquami in alcuni tratti sono finiti nei terreni. Uno scempio ambientale denunciato dai residenti della zona e che hanno spinto il comune di Pozzuoli ad inviare tecnici e operai i quali, per entrare nella stazione di sollevamento, hanno divelto il lucchetto del cancello d'ingresso accedendo alla sala comandi e distribuzione.
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Una forzatura a cui è seguita anche una minaccia di adire le vie legale nei confronti del comune di Bacoli.
Poi la versione dei fatti che racconta di tre sopralluoghi del personale del comune di Bacoli «Una volta forzata la porta di accesso al locale quadri, alle ore 9, -prosegue la nota- è stata riscontrata la manipolazione delle impostazioni dei comandi delle elettropompe, tale da inibire il funzionamento delle stesse. Si è quindi provveduto a ripristinare il normale settaggio del quadro elettrico ed il sollevamento ha ripreso regolarmente a funzionare in quanto l'elettropompa non riscontrava alcuna problematica. E' evidente che operatori non abilitati hanno prima divelto il lucchetto per fare manovre improprie. Quando sarebbe semplicemente bastato allertare i funzionari abilitati del comune di Bacoli»