«...il mare si seccò, portando fuori alcune «pilae»...» Così scriveva il canonico Andrea De Iorio nella sua «Guida di Pozzuoli e Contorni Napoli», circa gli effetti di un forte evento bradisismico manifestatosi nel 1503. Anche in quel periodo, come di recente, il mare si era ritirato per effetto del bradisismo ascendente, facendo riemergere antiche testimonianze del passato. A distanza di secoli, la storia sembra ripetersi e, ancora una volta, resti di antiche mura e manufatti d’epoca romana, riemergono dal mare.
È il caso delle pilae, blocchi prefabbricati con funzione frangiflutti, poste a protezione delle saline del porto di Pozzuoli, oggi sempre più visibili percorrendo il lungomare Pertini, e i resti di un tempio d’età traianea, poco distante, nella frazione di Arco Felice, nei pressi dell'ex stabilimento Sofer.
Sul caso, abbiamo sentito il parere di Giuseppe Peluso, storico Puteolano: «Dovrebbe trattarsi dei resti del c.d.