«In mattinata ho ricevuto una telefonata per il mio ragazzo preziosa: quella del ministro per la disabilità, Alessandra Locatelli, che mi ha chiesto com'è stato il rientro in classe». La famiglia dello studente napoletano, che ha ripreso a frequentare le lezioni dopo settimane trascorse a casa a causa delle difficoltà nell'assistenza, anche per andare in bagno, rivela con emozione i contenuti del colloquio, annunciato in una intervista dal Mattino, e segnala la svolta dopo le proteste.
Da lunedì 28 novembre ci sono tre collaboratori scolastici dell'istituto de Sanctis-Bernini che si alternano per aiutare il ragazzino, quando ha necessità di alzarsi, e non solo: l'intera classe è stata trasferita vicino alla toilette in modo da accorciare il percorso dall'aula visto che l'alunno cammina a fatica e più spesso è in carrozzina; mentre un altro ingresso dell'edificio è stato aperto in modo da facilitarne l'ingresso e l'uscita. «E una insegnante di sostegno mi è anche venuta incontro sulla strada in salita, nel giorno della ripresa», ll racconto che fa capire come l'accoglienza è possibile, se c'è l'impegno di tutti, innanzitutto delle istituzioni chiamate a garantire i diritti anche dei più fragili. In campo l'associazione Tutti a scuola con il presidente Toni Nocchetti impegnato a sostenere tutto questo.
Cambiate le premesse, l'allievo non deve più limitare a tre ore al giorno il tempo-scuola.