Scuola, il ministro Locatelli chiama la famiglia del disabile napoletano

Il colloquio per informarsi sul rientro in classe dell'alunno dopo settimane trascorse a casa a causa delle difficoltà nell'assistenza, anche solo per raggiungere in bagno durante le lezioni

Il ministro Alessandra Locatelli agli scavi di Pompei
Il ministro Alessandra Locatelli agli scavi di Pompei
Maria Pirrodi Maria Pirro
Mercoledì 30 Novembre 2022, 13:22 - Ultimo agg. 26 Marzo, 11:24
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«In mattinata ho ricevuto una telefonata per il mio ragazzo preziosa: quella del ministro per la disabilità, Alessandra Locatelli, che mi ha chiesto com'è stato il rientro in classe». La famiglia dello studente napoletano, che ha ripreso a frequentare le lezioni dopo settimane trascorse a casa a causa delle difficoltà nell'assistenza, anche per andare in bagno, rivela con emozione i contenuti del colloquio, annunciato in una intervista dal Mattino, e segnala la svolta dopo le proteste. 

Da lunedì 28 novembre ci sono tre collaboratori scolastici dell'istituto de Sanctis-Bernini che si alternano per aiutare il ragazzino, quando ha necessità di alzarsi, e non solo: l'intera classe è stata trasferita vicino alla toilette in modo da accorciare il percorso dall'aula visto che l'alunno cammina a fatica e più spesso è in carrozzina; mentre un altro ingresso dell'edificio è stato aperto in modo da facilitarne l'ingresso e l'uscita. «E una insegnante di sostegno mi è anche venuta incontro sulla strada in salita, nel giorno della ripresa», ll racconto che fa capire come l'accoglienza è possibile, se c'è l'impegno di tutti, innanzitutto delle istituzioni chiamate a garantire i diritti anche dei più fragili. In campo l'associazione Tutti a scuola con il presidente Toni Nocchetti impegnato a sostenere tutto questo.

Cambiate le premesse, l'allievo non deve più limitare a tre ore al giorno il tempo-scuola.

Ciò significa andare verso l'integrazione e la socializzazione con i compagni, grazie anche all'arrivo dell'assistente della comunicazione, tra gli obiettivi indicati dal direttore dell'ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra, che pure è intervenuto, in stretta collaborazione con il dicastero dell'Istruzione, con l'obiettivo di dare una risposta alla lettera di dolore e rabbia pubblicata sul giornale. «Merito anche della scuola che ha compreso la situazione. Io ministro Locatelli mi ha detto che, una ventina di anni fa, aveva lavorato con i disabili, dimostrandosi sensibile. Le ho anche parlato delle difficoltà del "dopo di noi", qui a Napoli ci sono progetti e strutture abbandonati», aggiunge la mamma adottiva del disabile, che assieme al marito e alla figlia già grande (oggi tutrice) lo aveva portato via da una corsia d'ospedale quanto era ancora in fasce, dopo la morte della sua madre biologica avvenuta durante il parto. Ma quanti bimbi e adolescenti rimangono senza nessuno e vivono il dramma nel silenzio? E quanti sono gli studenti non autosufficienti alle prese con mille disagi ancora senza soluzione?

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